Influencer-01: Tiffany

Proponiamo ai lettori una panoramica di influencer nel campo della montagna e dell’outdoor. Il fenomeno degli/delle influencer, tipico del nostro tempo, non può essere sottovalutato e marginalizzato da chi non ne condivide il “fascino” che invece migliaia e migliaia di altri individui gli attribuiscono. Lasciamo dunque ai lettori la discussione se trattasi di qualcosa di utile, un innocuo entertainment, un nocivo specchietto per allodole, una sorgente di creatività, una noiosa galleria, una carrellata di splendide immagini, una ripetitiva esibizione egocentrica o quant’altro.

Influencer-01: Tiffany
da Instagram @followtiffsjourney

Con 2.515 post (dal 2012) e 85.100 follower (al 5 gennaio 2024), Tiffany (followtiffanysjourney@gmail.com) si definisce Aspiring Alpinist, Travel+Outdoor Adventurer, nonché “married to the mountains, ultralight hiker e climber”.

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5 Comments

  1. says: bruno telleschi

    Tanti vivono di pubblicità, a cominciare dai giornalisti: basta sfogliare un giornale o seguire un telegiornale per concludere che una parte degli incassi contribuisce al loro salario. Influencer a loro insaputa? Forse sí. In sostanza trasformano in merce il valore delle cose, per cui le cose perdono il valore che hanno in sé a prescindere dal prezzo. Anche l’indignazione e la riflessione diventano una merce da consumare a pagamento.

  2. says: grazia

    Sono felice non solo di non essere sui social, ma anche di non essere così facilmente influenzabile, per cui se anche qualcuno che stimo fa qualcosa che io non farei, di certo non mi fionderei a farla, mantenendo il mio spirito critico.

    Ritengo gli influencer un buon modo per fare pubblicità di certi prodotti, ma li considero nocivi per la facile diffusione di modalità lontane dalla naturalità che dovrebbe accompagnare la nostra vita.

  3. says: Carlo Crovella

    Belle foto e poi lei è una “topa” mica da ridere, ma se un individuo è influenzabile per elementi di questa portata significa che NON è dotato di grande intelligenza (eufemismo). Il fenomeno complessivo degli influencer (m/f, su temi di montagna come su qualsiasi altro risvolto della vita) esiste e prolifera solo perché sfrutta la scarsa intelligenza della gente

  4. says: Paolo Fissore

    Condivido le poche parole non equivocabili di Cominetti, solo al posto di “può” metterei “dovrebbe” puntando al “deve”. Perché si tratta della consacrazione dell’esibizionismo idiota che sfrutta l’ignoranza crassa.

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