Un turista trovato morto a St-Marcel è solo l’ultimo di una lunga serie di casi, dal miliardario tedesco disperso all’ombra del Cervino e “ricomparso” in Russia al giallo di Erika Ansermin.
La Valle degli scomparsi
di Enrico Martinet
(pubblicato su lastampa.it/aosta/ l’11 ottobre 2024)
Due misteri che appartengono a un destino di difficile svelamento e centinaia di persone cercate e mai trovate. Coperti da ghiacci o da frane. Storia di scomparsi, dal Dopoguerra oltre cento soltanto nel massiccio del Monte Bianco, altri 40 in quello del Monte Rosa. Sembrava un enigma anche la vicenda di Francesco Capuzzo, 33 anni, di Basiglio (Milano). Era partito da casa il 24 settembre 2024. Dopo qualche giorno l’allarme. La ricerca attraverso le celle telefoniche ne aveva rivelato la possibile presenza nella valle del Gran San Bernardo. Mercoledì il suo corpo è stato trovato in un dirupo nella zona delle miniere di Saint-Marcel.
Persone ingoiate da crepacci, alpinisti, oppure escursionisti che hanno perso l’orientamento. Qualche traccia, a volte nulla, magari una firma sul libro-diario di un rifugio o un’immagine di telecamera, come quella che ha fissato il volto del miliardario tedesco Karl-Erivan Haub, mentre nella sua leggera tuta da scialpinismo blu con inserti gialli transitava il 7 aprile del 2018 nel tunnel della stazione funiviaria del Piccolo Cervino. Protagonista di un mistero, come anche la giovane Erika Ansermin svanita nel nulla nella Pasqua del 2003. Aveva 27 anni. Haub è stato dichiarato morto il 14 maggio 2021 dopo ricerche vane. Ma in primavera un’inchiesta giornalistica fa riemergere il caso ipotizzando che uno dei dieci uomini più ricchi d’Europa sia vivo, in Russia con la sua amante.
Indaga la procura di Colonia. Fantasie, illazioni? L’ombra del Cervino può di certo coprire segreti e perfino dare realtà anche a storie di spionaggio per ora girate soltanto in pellicola per film. Dettagli intriganti: un miliardario, capitano d’azienda da 75 mila dipendenti, moglie, due figli, giovane amante organizzatrice di eventi e che alcune cronache indicano come spia al soldo di Putin. Haub, in tuta da scialpinista, salì in funivia da Zermatt, dove era solito passare settimane di vacanza, per allenarsi alla gara scialpinistica Patrouille des glaciers. Le telecamere del tunnel del Piccolo Cervino non hanno offerto altre sue immagini. Niente ritorno.
Altro mistero, senza spie, quello di Erika Ansermin, partita da Aosta con la sua Panda per raggiungere il suo fidanzato di Courmayeur per il pranzo di Pasqua. Non ci arrivò mai e la sua auto fu trovata parcheggiata ad Avise, con la borsa della giovane sul sedile. Rapimento? Omicidio? Fuga volontaria? Nessuna risposta, soltanto ipotesi. Se di Haub è stata trovata una foto che lo ritrae a Mosca nell’aprile scorso, per Erika ci sono state soltanto segnalazioni di chi l’avrebbe vista al confine tra Lombardia e Ticino. E poco più. Indagini senza esito, anche quelle private.
Qualche traccia hanno lasciato gli scomparsi in montagna. Il bavarese di 58 anni Christoph Menacher è disperso sulla parete est del Monte Rosa dal 20 settembre. Il 5 ottobre è comparso il suo cane che era con lui al bivacco Marinelli. Nonostante i giorni di ricerca quel cane non era mai stato avvistato. Forse riemerso da un crepaccio da dove potrebbe essere caduto con il padrone?
Nel maggio del 2022 non ha fatto ritorno da una delle vallate di Cogne Raphael Rinaldi, 49 anni, di Trieste. Era arrivato a Cogne da Chamonix, dove lavorava, per assistere alla tappa del Giro d’Italia. Poi aveva deciso di fare alcune escursioni: la sua auto è stata trovata a Lillaz.
L’anno scorso a luglio sono svaniti nel nulla due torinesi, Maurizio Crosetti, 48 anni, e Dino Ruotolo, 63. Alpinisti, erano impegnati sulla cresta del Brouillard (Monte Bianco). Erano in difficoltà, freddo e maltempo. Il 10 luglio hanno chiesto aiuto quando erano a 4350 metri. Vento, bufera hanno impedito i soccorsi. Una slavina, forse una frana hanno cancellato le tracce. Il 22 agosto dall’elicottero l’avvistamento di indumenti, forze parte di uno zaino a 3800 metri. Poi ancora maltempo e neve. Tracce scomparse.
L’ungherese Akos Gyoffry dal 1° aprile del 2023 non ha più dato notizie di sé. Era partito dalla capanna Gnifetti sul Monte Rosa per raggiungere la capanna Margherita. E di lì avrebbe dovuto scendere con il parapendio. Nessuna traccia sui grandi ghiacciai. È invece il 9 luglio del 2014 il presumibile giorno in cui sarebbero precipitati in un crepaccio del Miage la guida alpina di Ollomont Ferdinando Rollando e il suo giovane cliente, Jassim Mazouni, 16 anni.
Il commento
di Carlo Crovella
Il risvolto “crime-noir” della Valle d’Aosta è balzato alla ribalta televisiva grazie agli episodi del vicequestore Rocco Schiavone: omicidi, crimini veri e tanti fatti “gialli” da risolvere per il divertimento del pubblico televisivo. In verità un clima misterioso avvolge pesantemente la VdA anche nella realtà “vera”: misteri senza spiegazione e davvero avvincenti, se non fosse che i personaggi sono veri e quindi si parla di morti effettivi e non di personaggi fatti morire per esigenze televisive. Però, se si riesce a prender le distanze da questo aspetto, gli eventi sono davvero curiosi.