Notiziario di Mountain Wilderness

del 23 luglio 2024

Vi presentiamo un panorama di alcune informazioni su quanto accade nelle nostre amate montagne, in positivo e in negativo. La sentenza del Consiglio di Stato del 21 giugno 2024 ha ristabilito il Decreto ministeriale per la tutela particolare del paesaggio nell’area alpina tra il Comelico e la Val di Ansiei, in provincia di Belluno. Il decreto n. 1676/2019, emanato dal Ministero dei beni culturali, aveva dichiarato di notevole interesse pubblico l’area in oggetto al fine di preservarne gli eccezionali valori ambientali e paesaggistici. Il ricorso presentato dalle amministrazioni locali e dalla Regione Veneto aveva ottenuto dal TAR del Veneto nel 2022 l’annullamento del decreto; a seguito di ciò, nel gennaio 2023 veniva riproposto il collegamento sciistico tra Padola (BL) e Sesto Pusteria (BZ). Le associazioni ambientaliste salutano con soddisfazione il pronunciamento del Consiglio di Stato, ricordando che il provvedimento non penalizza le attività economiche già presenti sul territorio, ma regolamenta quegli interventi che possono incidere negativamente sull’integrità di aree ad elevato pregio paesaggistico e naturalistico.

Lo scorso 17 giugno 2024 è stata definitivamente adottata la Nature Restoration Law; si può considerare un voto a sorpresa, visti gli esiti delle consultazioni precedenti e la tenace opposizione di alcuni paesi, tra i quali l’Italia. Nonostante l’UE sia all’avanguardia nella legislazione per la biodiversità (le vigenti direttive proteggono oltre 460 specie di uccelli selvatici, 1.389 specie animali e vegetali e 233 tipi di habitat), solo il 27% delle specie tutelate ha uno stato di conservazione soddisfacente e l’81% degli habitat europei risulta degradato. Uno degli obiettivi principali è quello di ripristinare almeno il 20% degli habitat degradati entro il 2030, per arrivare al 90% nel 2050. In particolare, gli stati membri devono ripristinare almeno il 30% delle torbiere drenate per il 2030 e il 50% entro il 2050; misurare nelle aree agricole tre diversi indicatori di biodiversità (abbondanza farfalle comuni, stock di carbonio organico nei terreni, percentuale di superficie agricola con elementi caratteristici del paesaggio a elevata diversità) e ottenere per gli anni futuri un miglioramento degli andamenti di almeno due di questi parametri; ripristinare almeno 25.000 km di fiumi a scorrimento libero entro il 2030, attraverso l’eliminazione delle tante barriere obsolete ancora presenti; incrementare progressivamente le aree e la copertura arborea nelle città, contrastando il consumo di suolo; aumentare la biodiversità forestale, oltre alla piantumazione di almeno tre miliardi di nuovi alberi entro il 2030 in tutto il territorio UE.

Purtroppo non ci sono solo buone notizie. Dopo che il Comitato Tutela Devero e le Associazioni che ne fanno parte (tra cui MW) sono riuscite a fermare il progetto “Avvicinare le montagne”, i tentativi di “valorizzazione” dell’Area non si fermano. I lavori per la realizzazione della ciclopista che percorre il grande est di Devero, sospesi grazie a una sentenza del TAR in seguito al nostro ricorso, riprenderanno da dove erano stati interrotti. Dopo il ricorso al Consiglio di Stato da parte dei proponenti (che ha confermato la sospensiva), il TAR si è pronunciato nuovamente ribaltando il verdetto iniziale; nella sentenza, a nostro avviso, è stato sottovalutato il concetto di “effetti cumulativi”, che deve tenere in considerazione l’impatto globale dei molteplici interventi che negli ultimi anni si stanno realizzando nel Sito Natura 2000 ZSC e ZPS “Alpi Veglia e Devero – Monte Giove”. Viene trascurato, inoltre, il cosiddetto principio di precauzione, un cardine della gestione ambientale che impone cautela in assenza di sufficienti dati certi e scientifici. Anche una fondata previsione della futura frequentazione e le conseguenze per le specie presenti sono state trascurate, nonostante queste costituiscano un elemento essenziale, insieme agli habitat, per la valutazione d’incidenza ambientale. Su questi argomenti si esprimono alcuni decenni di giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE). Non possiamo che prendere atto e rispettare le decisioni dei giudici, purtroppo questo fatto porterà conseguenze nei cambiamenti che stanno avvenendo in Devero. La valorizzazione e lo sviluppo non sempre vanno di pari passo con la sostenibilità; l’area del Devero, conosciuta e amata dal turismo per la sua bellezza, naturalità ed equilibrio uomo/natura, viene più o meno velocemente trasformata nella sua fruizione, accessibilità e infrastrutturazione. Il primo tratto della strada del Nivolet venne realizzato negli anni ’30 del secolo scorso, per raggiungere gli invasi artificiali piemontesi a quota 2200 m; negli anni ’60 si decise di proseguire fino ai 2612 m del colle per collegare la Valle dell’Orco con la Valsavarenche in Valle d’Aosta, ma le due regioni non si accordarono e il tratto sul versante valdostano non venne mai completato. L’iniziativa “A piedi tra le nuvole”, avviata nel 2003 e da sempre sostenuta da MW, ha limitato il traffico automobilistico nelle domeniche estive di luglio e agosto bloccando il traffico al lago Serrù, favorendo nel contempo gli spostamenti a piedi, in bici e con navetta. Vent’anni dopo, un periodo che il Parco ha definito “di sperimentazione e di promozione”, questa iniziativa viene sospesa causa il mancato rinnovo del protocollo d’intesa tra Parco, Città Metropolitana di Torino e comuni di Ceresole Reale e Valsavarenche; per l’estate 2024 la strada di accesso al colle rimarrà, quindi, aperta nelle domeniche in cui era normalmente prevista la chiusura. È questo il nuovo che avanza?

Vi ricordiamo che l’associazione è impegnata per tutto il periodo estivo in una serie di appuntamenti sui Sentieri Partigiani, eventi escursionistici centrati sulla rivisitazione dei sentieri percorsi dai partigiani durante i mesi della guerra di liberazione dal nazifascismo. L’iniziativa intende delimitare una chiara scelta di campo, collegando non pretestuosamente la lotta attuale per la conservazione della natura incontaminata delle montagne, all’eroica resistenza armata di tanti giovani italiani in difesa dei valori democratici, in seguito sanciti dal dettato costituzionale.

Di seguito gli eventi ad oggi già realizzati o in programma: domenica 14 luglio 2024 in Cadore, gruppo delle Marmarole; domenica 14 luglio 2024, Monte Baldo in Veneto; sabato 27 luglio 2024, sulle Prealpi vicentine; lunedì 12 agosto 2024, S. Anna di Stazzema in Toscana; giovedì 15 agosto 2024, malga Zonta/Folgaria in Trentino; sabato 7/domenica 8 settembre 2024, Paraloup in Valle Stura (Piemonte); l’evento conclusivo, che riassumerà tutte le iniziative realizzate nelle varie regioni italiane nell’arco dell’anno e ne diffonderà il messaggio anche a livello mediatico, si terrà in Piemonte, in coincidenza con le fatidiche date del 7 e 8 settembre 2024, avvalendosi della collaborazione del Parco delle Alpi Marittime, della Fondazione Nuto Revelli, delle locali sezioni dell’ANPI e della adesione del Club Alpino Accademico Italiano, gruppo Occidentale. Altre adesioni saranno benvenute e debitamente messe in risalto domenica 13 ottobre 2024, Appennino emiliano. Vi segnaliamo, inoltre, l’importante appuntamento di sabato 3 agosto 2024, con la quarta edizione de “Una salita per il Vallone”, camminata in difesa delle Cime Bianche in Valle d’Aosta. Altri dettagli ed ulteriori iniziative si aggiungeranno, per informazioni tenetevi aggiornati sul sito internet di MW!

Se non l’avete ancora fatto, siete sempre in tempo per rinnovare la vostra adesione a MW per il 2024! Trovate tutte le informazioni utili sulla nostra pagina online dedicata. Anche quest’anno per i soci sostenitori è stato predisposto un omaggio che speriamo gradito.

Vi ricordiamo anche che potete destinare a MW il 5×1000 della vostra dichiarazione dei redditi, al contribuente non costa nulla e per noi rappresenta un grande aiuto!

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