Soccorsi sull’Appennino Reggiano

(weekend impegnativo per il Soccorso Alpino Emilia-Romagna)

L’8 febbraio 2025 due giovani escursionisti sono stati sorpresi da una bufera di neve mentre si trovavano sul Monte Ventasso 1727 m, sull’Appennino Reggiano. I due stavano effettuando una escursione in giornata quando, durante la discesa, sono stati colti dal maltempo che gli avrebbe fatto perdere l’orientamento e traccia del sentiero 661 che stavano percorrendo.

Hanno dunque lanciato l’allarme agli uomini del soccorso alpino che, con tre squadre, sono intervenuti per portarli in salvo, risalendo dal Lago Calamone 1403 m. Oltre al soccorso alpino del SAER-CNSAS erano presenti anche i vigili del fuoco venuti da Castelnovo ne’ Monti. I due ragazzi sono stati ritrovati in buone condizioni e riportati al sicuro per i necessari accertamenti.

Il Monte Ventasso dal Lago Calamone
Sulla vetta del Monte Ventasso
Il soccorso alpino sul monte Ventasso per cercare due giovani escursionisti dispersi

Il giorno dopo, 9 febbraio 2025, scatta l’allarme poco dopo le 11 per due scialpinisti travolti da una valanga sul Monte Cusna 2121 m. Il Cusna è la maggiore cima dell’Appennino reggiano e la seconda dell’intero Appennino settentrionale dopo il Monte Cimone 2165 m (del vicino Appennino Modenese).

Il gruppo, composto da quattro scialpinisti, stava risalendo la pista della ex seggiovia Pianelli: giunto in prossimità dell’arrivo dell’impianto, sotto al Lago Saporito e quindi a circa 1750 m, è stato travolto dal distacco di una slavina. Due rimangono completamente sepolti nella neve, mentre gli altri due riescono a rimanere emersi con il busto e ad attirare l’attenzione di un altro gruppo che si trovava lì vicino. Questo lancia immediatamente il soccorso, mentre provvede ad aiutare i due a uscire dalla neve. Sono poi iniziate le operazioni di ricerca tramite dispositivo Artva dei due compagni più sfortunati. Fortunatamente vengono ritrovati in tempi rapidi.

Ritrovati e salvati i due ragazzi che si erano persi sul monte Ventasso, grazie al soccorso alpino

A seguito dell’allarme giungono celermente sul posto i tecnici del Saer-CNSAS (Soccorso Alpino Emilia-Romagna), che si trovavano in zona: questi prestano i primi soccorsi ai due che erano stati sepolti, riscaldandoli con indumenti asciutti e valutando le condizioni fisiche che fortunatamente sono buone. Poco dopo sul posto giunge il gatto delle nevi degli impianti che carica a bordo i due pazienti per portarli a valle, dove l’ambulanza li prende in carico per portarli all’ospedale di Castelnuovo ne’ Monti per gli accertamenti del caso, visto il loro stato di choc. Gli altri due scialpinisti invece sono accompagnati dai tecnici del Saer fino alla loro automobile.

Questo secondo soccorso ha un seguito di polemiche. Mentre il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, si congratula con il corpo del Soccorso Alpino per la tempestività nell’intervento che ha permesso che la brutta avventura finisse bene, si scatenano invece le ire del sindaco di Ventasso, Enrico Ferretti.

La vetta del Monte Cusna
Il soccorso sul Monte Cusna

Grazie al tempestivo intervento di una squadra del Saer, già presente in zona, le due persone sono state estratte in tempi rapidi (foto Soccorso alpino e speleologico Emilia Romagna)

La montagna va rispettata, non siamo al luna park”, dichiara Ferretti. E prosegue “Innanzitutto, prima di avventurarsi ad alta quota, è bene conoscere le regole del gioco: al giorno d’oggi le previsioni meteorologiche sono accuratissime, bisogna consultarle sempre prima di andare in montagna, valutando se possono sorgere delle criticità legate al maltempo. In questo caso, erano giorni che attendevamo una nevicata durante il fine settimana, eppure ci sono persone che hanno scelto comunque di andare nei boschi, dove la rete telefonica è mediamente molto più scarsa rispetto alla media, senza preoccuparsi delle possibili complicazioni climatiche.

E poi c’è la questione economica, davvero annosa, che ogni regione ha risolto a modo proprio. “Ogni volta che una persona si perde o ha delle difficoltà, vengono mobilitati elicotteri e mezzi di soccorso che devono operare in situazioni di emergenza, lungo pendii scoscesi o a margine dei dirupi”, prosegue Ferretti. “Gli stessi soccorritori, a cui va tutta la nostra più sincera gratitudine, rischiano la vita per intervenire tempestivamente. Questa cosa è intollerabile. Chi ama la montagna sarà sempre il benvenuto, ma occorre conoscere i propri limiti e i rischi che si corrono”.

Ferretti conclude con una provocazione: ”È davvero bellissimo sapere che ci sono volontari e mezzi di soccorso sempre pronti ad intervenire. Ma abusarne è ingiustificabile. Se iniziassimo a far pagare il servizio svolto, sono certo che il numero di interventi annui scenderebbe notevolmente. Non vogliamo arrivare a questo punto, però le azioni di soccorso costano tanto, non si può scherzare su questi temi. In gioco c’è la sicurezza delle persone e la salvaguardia del nostro territorio’‘.

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2 Comments

  1. says: antoniomereu

    La penso esattamente come Ferretti
    Se non ci fosse copertura telefonica e la quasi certezza di un recupero la preparazione aumenterebbe con conseguenti ovvi minori interventi.
    La rinuncia non va vista come sconfitta ma come possibilità per un nuovo giorno,che da morto non avrai.
    Più semplice di così…

  2. says: Enrico Villa

    Nel 2007 è stato pubblicato il libro ‘Nell’ombra della luna’ del compianto autore Daniele Chiappa, alpinista e membro del Soccorso Alpino di Lecco. Tante storie di soccorsi fatti nei gruppi delle Grigne e del Resegone. Interventi alla ricerca di dispersi e morti su quei monti ‘di bassa statura’ e quasi sempre con protagonisti sprovveduti. Purtroppo il libro è stato letto da appassionati di letteratura di montagna, ma certamente non da quei soggetti che finiscono nelle cronache per la loro dabbenaggine mettendo a rischio chi poi lì va a soccorrere. Il titolo è eloquente: i dispersi, vivi o morti, non fanno rientro a casa, la sera. Dunque le squadre di soccorso con uomini e mezzi escono di notte, all’ ombra della luna, con qualsiasi condizione di tempo.

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