Conosciamo le falesie di Migiondo e dei Forni dai racconti di due voci autorevoli. Adriano Greco e Eraldo Meraldi, storiche Guide Alpine dell’Alta Valtellina

MIGIONDO
“Migiondo è il posto più bello del mondo” così Adriano Greco, guida Alpina, Istruttore e Professore per la formazione di nuove Guide, ci parla della falesia di casa.
“Migiondo è situata nell’omonima frazione del Comune di Sondalo, un piccolo borgo con poco più di cento abitanti. La sua storia comincia negli anni Sessanta con Duilio Strambini, una guida alpina molto conosciuta di Grosio che mi ha introdotto al mondo dell’arrampicata. Per me, Migiondo è qualcosa di più di una semplice parete: è la mia falesia. È lì che ho iniziato ad arrampicare, ho aperto le mie prime vie, le ho tracciate, e ancora oggi mi occupo della loro manutenzione. La frequento spesso, cerco di tenerla pulita e durante l’anno del Covid ho anche creato un nuovo settore: l’Amfiteatro. Lì ho ampliato le vie, aggiungendo nuove possibilità per tutti, non solo per me. La roccia di Migiondo è particolare: non è calcarea, come la maggior parte delle falesie dell’Alta Valle, ma granitica, nello specifico Gabbro. Questo tipo di roccia impone uno stile di arrampicata diverso, molto tecnico, in cui i piedi hanno un ruolo fondamentale. Ospita oltre cento vie, tra monotiri e alcuni tiri multipli, di difficoltà varia ma mai troppo estreme. Ci sono comunque vie impegnative, con gradi fino all’8a. Inoltre c’è anche un’area Bimbi, pensata per i corsi e le prime esperienze in parete.
La falesia è immersa in un castagneto che, in autunno, regala colori spettacolari. L’esposizione a est la rende arrampicabile tutto l’anno. In inverno, se c’è il sole e non tira vento, si può salire tranquillamente tra le 10 e le 14. In estate, invece, è perfetta per una scalata serale, dopo il lavoro, quando la parete entra in ombra. Alcuni settori, infatti, sono proprio sotto i castagni, che offrono ombra naturale nelle giornate più calde. La qualità della roccia è buona, sana, e la falesia è abbastanza frequentata, anche da arrampicatori che arrivano da fuori.
A livello di manutenzione, Migiondo non ha mai ricevuto un vero e proprio restyling come altre falesie della zona, come ad esempio Isolaccia. Alcuni interventi sono stati fatti dal CAI di Sondalo, ma mancano ancora fondi per una riqualificazione completa: servirebbe sostituire tutte le soste e mettere l’intera parete a norma. Ha un grande potenziale, ma finora non è mai stata valorizzata come meriterebbe.
L’avvicinamento alla falesia è facile, ma i parcheggi sono pochi. Tuttavia, la base della parete è accogliente e adatta anche a chi non scala: un buon posto dove passare la giornata in compagnia o con la famiglia. Durante la Migiondara, una festa tradizionale del paese, organizziamo attività anche per i più piccoli. Noi guide accompagniamo i bambini nell’arrampicata, ed è sempre un bel momento di condivisione. Migiondo ha ospitato anche eventi importanti, come le ultime selezioni per le guide alpine lombarde. Eppure resta ancora un piccolo gioiello un po’ nascosto e autentico”.

I FORNI
A parlarci di questa falesia è Eraldo Meraldi, guida alpina memoria storica di questo luogo. “Per l’estate, una delle aree più belle e complete per arrampicare è senza dubbio la zona dei Forni. Io stesso l’avevo attrezzata tempo fa: si tratta di una serie di falesie piuttosto piccole ma molto ravvicinate tra loro, facilmente raggiungibili dalla strada dei Forni, nei pressi del Rifugio Forni. Lì l’arrampicata estiva è davvero l’ideale: c’è una grande varietà di vie, dalle più facili a quelle decisamente più impegnative. Inoltre, l’ambiente è fresco, piacevole anche nelle giornate più calde, il che rende la zona perfetta nei mesi estivi. Per quanto riguarda l’avvicinamento, è praticamente inesistente. Una volta arrivati con l’auto, si può raggiungere la maggior parte dei settori in pochi metri – in alcuni casi bastano dieci passi dalla macchina.“

“In estate, con il caldo afoso che c’è altrove, diventa quasi impossibile arrampicare, mentre ai Forni si arrampica bene e in tranquillità. La zona è adatta a tutti i livelli di arrampicatori: dai principianti, che trovano vie semplici e abbordabili, fino a chi ha già esperienza o è molto evoluto, grazie alla presenza di vie tecniche e impegnative.
Rispetto ad altre falesie della zona, come Migiondo, ai Forni troviamo rocce sedimentarie con molti appigli. Lo stile di arrampicata è vario: dalle placche tecniche alle vie più fisiche su muri verticali. Le vie facili sono più adagiate, mentre le vie medie e dure richiedono una buona dose di forza e tecnica.
Per quanto riguarda la manutenzione della falesia, purtroppo è un tema un po’ delicato. L’ho sempre gestita personalmente, sia per quanto riguarda l’attrezzatura che per la messa in sicurezza delle vie. Le istituzioni pubbliche, finora, non hanno mai dato un reale supporto. Stiamo però con loro portando avanti un progetto interessante: la realizzazione di una nuova via ferrata, poco oltre i Forni, in direzione del Rifugio Branca. È un’iniziativa nata da una mia proposta già nei primi anni 2000 che ora finalmente si sta concretizzando, con l’obiettivo di valorizzare ulteriormente l’area e offrire nuove opportunità outdoor in Alta Valtellina”.