Commissariato il CAI di Auronzo

La decisione è stata assunta dal comitato direttivo veneto del Club Alpino Italiano, nel mirino la mancata approvazione dei bilanci. L’incarico sarà affidato per un anno a Gabriela De Bortoli.

Commissariato il CAI di Auronzo
(«Mancato rispetto di norme statutarie»)
di Francesco Dal Mas
(pubblicato su corrierealpi.gelocal.it l’11 aprile 2024)

Commissariato il consiglio della sezione del Cai di Auronzo e di conseguenza anche la gestione dell’omonimo rifugio, ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. La decisione è stata assunta nei giorni scorsi dal comitato direttivo veneto del Club Alpino Italiano.

Gabriela De Bortoli, che risiede in Alpago ed è la vicepresidente regionale del CAI, è stata nominata «commissario straordinario con il compito di supplire agli organi sezionali nella gestione ordinaria della Sezione e favorire le condizioni per la ricostituzione degli organi statutari di gestione e di controllo contabile della medesima».

Il Consiglio del CAI
De Bortoli potrà avvalersi di volta in volta della collaborazione di altri componenti del Cdr Veneto, a seconda delle specifiche competenze richieste. L’incarico di commissaria avrà la validità di un anno e potrà essere rinnovato per un secondo anno.

Il consiglio direttivo del CAI veneto è stato indotto ad assumere la grave decisione «vista la segnalazione pervenuta sul mancato rispetto delle norme statutarie e regolamentari sia sezionali che nazionali da parte del consiglio direttivo della sezione di Auronzo».

In un incontro con i vertici regionali del Club alpino, i dirigenti locali – Stefano Muzzi, già presidente della sezione, il consigliere Massimo Casagrande e la segretaria Lisa Cella De Dan – «hanno confermato la mancata convocazione dell’assemblea dei soci e il conseguente mancato rinnovo delle cariche statutarie e l’approvazione dei bilanci a partire dall’anno 2019».

Massimo il riserbo che in sede locale e in quella regionale sulla vicenda. Pare, comunque, che i bilanci siano stati fatti, non fosse altro che per una puntuale gestione del rifugio Auronzo, che avrebbe un giro d’affari intorno al milione e mezzo di euro, ma che gli stessi documenti non siano stati portati all’esame e all’approvazione dell’assemblea dei soci.

Rifugio Auronzo

La gestione del rifugio
Conclusa la gestione del rifugio in concessione, il CAI di Auronzo ha provveduto in proprio alla conduzione del rifugio, un’attività complessa che ha attraversato momenti difficili, sia per le chiusure dovute al covid, sia per dei contenziosi, peraltro superati positivamente.

Una complessità che ha pesato sul volontariato, qual è quello della sezione, che si è inoltre dovuto far carico di notevoli lavori di ristrutturazione dell’immobile, con indispensabili adeguamenti alle normative sulla sicurezza.

Un’estate impegnativa è stata anche per via della siccità, che ha visto il rifugio costretto a fare i rifornimenti d’acqua con le autobotti facendo fronte a un esborso rilevantissimo.

Un carico di lavoro e spese, viene spiegato, che avrebbe indotto a trascurare altri aspetti, altrettanto però importanti come quelli statutari.

La stagione 2024
Il commissario De Bortoli, se ha il delicato compito di risanare una situazione amministrativa che sul piano gestionale ha lasciato a desiderare, si trova però in presenza di un rifugio completamente rinnovato e pronto all’accoglienza nelle condizioni più adeguate di sicurezza.

Il rifugio Auronzo ha concluso la stagione invernale 2023-2024 all’inizio di marzo e adesso dovrebbe riaprire ai primi di giugno. La data non è stata ancora fissata, a motivo appunto di questa impasse.

Ancora per l’anno di commissariato la struttura resterà in mano al CAI per la gestione.

In seguito potrebbe essere ridata in gestione. Intanto, comunque, il commissario incaricato dal CAI regionale continuerà ad avvalersi del volontariato della sezione di Auronzo.

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6 Comments

  1. says: Carlo Crovella

    Dimostrazione di quanto il mondo CAI si stia irrigidendo, in ogni suo risvolto. Non è più possibile andare a casaccio. Se non si rispettano i vincoli di legge o quelli regolamentari del sodalizio, si viene commissariati. Tutto ciò fa parte di un fenomeno molto più ampio, che coinvolge la società nella sua totalità, ma cui neppure una associazione no profit può sfuggire, a maggior ragione per i numeri umani che ha (e i connessi flussi finanziari).

  2. says: Matteo

    Il rifugio Auronzo è il rif. Locatelli della sez. di Padova (in realtà espropriato al DOAV nel 1923).

    Mi pare sia una discreta, plastica rappresentazione della rigidità del CAI, in effetti

  3. says: Gianfranco Valagussa nonno

    I CAI di montagna tra rigidità e anarchia (?), se il CAI è dei soci come si fa a non render conto della situazione ai soci (assemblea e bilancio)? Ad esempio: quanto è costato il giocattolo ( bivacco Fantoni) a Forcella Marmarole?

  4. says: Placido Mastronzo

    Vedo che la foto è stata aggiornata ed ora raffigura correttamente il rif. Auronzo.
    Il mio commento precedente è quindi obsoleto.

  5. says: Luccio Russo

    Un commissariamento è regolare se effettuato secondo le modalità previste da Statuti e Regolamenti, altrimenti si tratta di commissariamento inesistente e quindi non valido. Qui tutto è stato fatto in regola, altrove purtroppo no!

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