Una quarantina tra diaconi, preti e un ex vescovo si sono dati appuntamento per la sessantuaduesima edizione della Challenge Alfred Delavay.
Gare di sci per i sacerdoti delle Alpi
di Alessandro Mano
(pubblicato su lastampa.it/aosta il 16 marzo 2024)
«Essendo competitivo, l’aspettativa è sempre quella di vincere». La tonaca nera spunta da sotto il pettorale con il numero: don Grzegorz Mrowczynski è il parroco di Courmayeur e di Entrèves.
Lunedì 11 e martedì 12 marzo 2024 ha fatto gli onori di casa, sulle piste di sci dell’Aretù, nel comprensorio dello Chécrouit, e su quella di fondo della val Ferret. Lo chiamano tutti don Gregorio e nessuno lo chiama per cognome: origine polacca, si è innamorato delle montagne valdostane tanto da sciare, arrampicare, fare lunghe gite di scialpinismo.
Don Gregorio ha accolto una quarantina di colleghi tra diaconi, sacerdoti e un ex vescovo per la 62ª edizione della Challenge Alfred Delavay, gara dei consacrati dell’arco alpino sulla neve, proposta ogni anno in una località diversa.
A Courmayeur sono saliti da Italia, Francia e Svizzera – era presente anche un sacerdote tedesco – e si sono sfidati prima nel fondo, lunedì 11 in val Ferret, poi nella discesa, martedì 12 tra lo Chécrouit e la val Vény.
In serata, a Courmayeur, hanno condiviso la messa in ricordo di chi non c’è più, concelebrata da monsignor Giovanni Ambrosio, vescovo emerito di Piacenza-Bobbio e partecipante alla gara.
Affidate le gare a Maria Immacolata, con una preghiera di gruppo prima di partire dal cancelletto, tra i pali larghi la sfida è stata tirata, tra preti esperti e preparati e altri alle prime armi.
Tra loro, il più giovane è stato don Valentin Roduit da Sion, in Svizzera, 29 anni; il decano è stato padre Claude Duvernay, canonico del Gran San Bernardo: entrambi abituati alle alte quote, uno di qua e l’altro di là delle Alpi.
Duvernay ha 84 anni, è parroco di Saint-Rhémy-en-Bosses, Saint-Oyen ed Etroubles e non è nuovo a imprese sportive: per festeggiare i suoi 80 anni ha percorso a piedi la Via Francigena dal colle che divide Svizzera e Italia fino a Roma.
Tra i più giovani c’era don Paolo Viganò, parroco di Morgex, La Salle e Derby – a pochi chilometri da Courmayeur – e già maestro di sci in giovane età.
Come nel golf, con la formula degli handicap, le gare avevano la formula della «bonifica dell’età»: nel gigante Viganò ha segnato sì il miglior tempo, ma ha perso 20 centesimi di secondo per ogni anno e il vincitore finale è stato Jean-Yves Urvoy, dalla Provenza, 56 anni, davanti a don Gianluca Dei Cas, parroco di Livigno e di Trepalle, 51 anni. Viganò ha chiuso così terzo.
Padre Jean-Yves ha vinto anche la gara di fondo e la combinata tra le due, portando in Francia la Challenge Delavay.
La gara si svolge ogni anno in una località diversa in Svizzera, Italia o Francia. Padre Alfred, alpinista e appassionato di sci, nel 1962 ha lanciato la prima gara tra sacerdoti dell’arco alpino; è morto tre anni dopo in un incidente alpinistico a Chamonix-Mont-Blanc e la sua famiglia ha voluto proseguire nell’organizzazione della gara, supportando i diversi sacerdoti locali, e assegnandole in suo onore il nome.