Il richiamo della Grigna

presentazione del nuovo libro di Giorgio Spreafico

Una piccola montagna che diventa il sorprendente punto di osservazione di una scena senza confini. Cinquanta stelle dell’alpinismo mondiale che si raccontano incrociando le loro storie con quelle sbocciate tra le pareti lecchesi, amate in modo speciale anche da comaschi, milanesi, brianzoli e bergamaschi.

Il richiamo della Grigna, scritto da Giorgio Spreafico, rilegge così – in modo originale e accattivante tanto per gli esperti di scalate quanto per i semplici appassionati delle vette – le stagioni che dagli anni Ottanta del Novecento a oggi hanno lasciato tracce indelebili dalle Alpi alla Patagonia, dalla California all’Alaska, dalle falesie alle vallate più sperdute, fino agli Ottomila himalayani. La premessa di questo lavoro sta nel fatto che nello stesso arco di tempo Lecco è stata un crocevia trafficatissimo dalle grandi firme straniere del verticale. C’era dunque un formidabile patrimonio di testimonianze da recuperare ed è questo l’obiettivo che Il richiamo della Grigna si è dato.

Spreafico dà voce a fuoriclasse di quattordici Paesi incontrati proprio al loro approdo a Lecco. Attraverso interviste e ritratti ne narra trionfi e sconfitte, sogni e idee, rivalità e polemiche, drammi e rimpianti per i compagni perduti. E su questo sfondo colloca aneddoti e retroscena, approfondisce i perché e il prezzo delle sfide estreme, confronta scuole e stili, si pone in ascolto di confessioni a cuore aperto. Anche grazie agli intrecci con le vicende degli scalatori lecchesi, il risultato è un palpitante incontro ravvicinato con la grande avventura dei cacciatori di emozioni nel regno della bellezza.

Il richiamo della Grigna (336 pagine, formato cm 21×55, 48 foto, 16 euro) è pubblicato da Teka Edizioni con il contributo di CAMP, CASSIN, DF Sport Specialist, Rock Experience, gruppo alpinistico Gamma e UOEI Lecco. Il libro è disponibile in libreria e sul sito tekaedizioni.it.

Nella sua lunga ed apprezzata professione come scrittore e giornalista, Giorgio Spreafico si è distinto per l’appassionato interesse e competenza in tutto ciò che riguarda il mondo della montagna. Non ha comunque mai nascosto la preferenza, diciamo pure l’amore intenso che riserva per le montagne e i grandi alpinisti della sua città. L’attrattiva e il fascino delle sue montagne li ha intravisti anzi anche personalmente negli alpinisti di fama mondiale, ai quali è bastato un semplice invito per accorrere a Lecco, dove sono stati accolti in saloni sempre gremiti di appassionati desiderosi di vederli e ascoltarli. Per lui pure un privilegio e una rara fortuna, perché è certo difficile poter incontrare un tanto cospicuo numero di celeberrimi alpinisti, lungo l’arco di quattro decenni. Tanti sono stati i protagonisti dell’alpinismo mondiale che sono intervenuti a Lecco dai primi anni Ottanta fino ai nostri giorni: e lui tutti li ha accostati per conoscerne le più intense imprese, ma anche per approfondire gli aspetti più sensibili e umani della loro personalità. È così che ne ha ricavato un volume unico nel suo genere, perché ci fa incontrare tutte insieme “Cinquanta stelle della scena alpinistica mondiale che si raccontano ai piedi della più amata montagna lombarda”, regalandoci la straordinaria occasione di conoscere pressochè tutti gli arrampicatori stranieri che hanno scritto la storia dell’alpinismo di questi ultimi quarant’anni (Renato Frigerio)”.

I protagonisti
Le pagine del libro fanno rivivere – insieme alla nepalese Pemba Doma Sherpa – figure indimenticabili come il polacco Jerzy Kukuczka, il tedesco Kurt Albert, l’americano Jim Bridwell, i francesi Pierre Béghin, Jean-Christophe Lafaille e Patrick Bérhault, gli svizzeri Erhard Loretan e Ueli Steck, gli sloveni Tomaž Humar, Davo Karničar e Pavle Kozjek. Il volume completa la sua straordinaria galleria di giganti della montagna dedicando gli altri capitoli al polacco Krzysztof Wielicki, agli statunitensi Chris Sharma, Colin Haley, Steph Davis e Steve House; al giapponese Yuji Hirayama, al russo Valery Babanov, ai transalpini Christophe Dumarest, Christophe Moulin, Alain Robert, Lionel Daudet, Stephanie Bodet e Arnaud Petit; all’elvetico Stephan Siegrist, agli austriaci Kurt Diemberger e Gerlinde Kaltenbrunner, agli sloveni Marija e Andrej Štremfelj, Silvo Karo e Marko Prezelj; agli inglesi Ben Heason, Steve McClure, Ian Parnell, Andy Cave, Mick Fowler, Ron Fawcett, Tim Emmett e Leo Houlding; ai tedeschi Alexander Huber, Stefan Glowacz, Robert Jasper e Ines Papert; agli spagnoli Alberto Iñurrategi, Alex Txikon, Josune Bereziartu e Silvia Vidal; all’argentino Carlos Comesaña e allo slovacco Igor Koller.

Giorgio Spreafico

L’autore
Giorgio Spreafico vive a Lecco, la città dove è nato. Più volte premiato per la sua attività di giornalista e scrittore, ha firmato anche Orme su vette lontane (2002), Enigma Cerro Torre (2006), Il prigioniero dell’Eiger (2008), Torre Egger solo andata (2010), Cerro Torre – la sfida (2013), La bici di Coppi e la sfida del Ghisallo (2014), La scala dei sogni (2015) e L’uomo delle Parole Incrociate (2018). Assieme al fratello Antonio ha pubblicato Luce (2013) e L’ultima bolla (2014).

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