Presentazione della edizione in italiano di Die Besteigung des Cimone della Pala di Theodor Wundt.
La scalata del Cimon della Pala
di Ledo Stefanini
Una vecchia guida alpinistica, interrogato sui suoi clienti, rispondeva di aver conosciuto inglesi di tanti tipi, tedeschi compresi. Intendeva dire, l’anziano Bergführer, che la cultura alpinistica diffusa alla fine dell’800 tra i frequentatori delle Dolomiti era appunto dominata dalla poetica imperante nell’Alpine Club di Londra. Non per nulla, del dominio culturale e operativo inglese rimane traccia nella toponomastica alpina, di cui spesso gli stessi frequentatori ignorano l’origine. Non solo per quanto concerne il nome che caratterizza le vie alpinistiche – la Tomasson, la Phillimore-Raynor, ecc. – ma per i nomi attribuiti alle cime. Nelle Pale di San Martino vi è una Cima di Ball, una Forcella Stephen; nelle Dolomiti di Brenta vi è una Bocca di Tuckett, sul Cervino un Pic Tyndall e così via. Una toponomastica determinata dalla superiorità politica dell’Inghilterra vittoriana che si traduceva in imperialismo culturale. Nei Cadini di Misurina, a breve distanza dal rifugio Fonda-Savio si erge una torre dalle pareti lisce e precipiti, meta ambita di tanti arrampicatori. Si tratta della Torre di Wundt, dal nome del gentiluomo prussiano che sulle Dolomiti profuse gran parte delle sue notevoli doti umane. Theodor Wundt (1858–1929) era un militare di carriera; ma questo non lo limitava nella sua passione per un alpinismo che non fu esclusivamente dolomitico. L’intervallo di tempo che separa la conquista del Cervino da parte dell’inglese Whymper (1965) dalle grandi realizzazioni alpinistiche di fine secolo – la Sud della Marmolada, la Sud della Tofana di Rozes, ecc. – fu teatro di grandi cambiamenti di mentalità e di uno scontro per il primato principalmente fra gli alpinisti inglesi e quelli di lingua tedesca, promosso dall’evoluzione della tecnica su roccia, la diffusione dell’alpinismo senza guida e l’alpinismo invernale. Theodor Wundt non fu estraneo a nessuna di queste componenti, avendo ideato e praticato sia l’alpinismo invernale che quello führerless e, addirittura, diffondendo, tramite le sue testimonianze fotografiche, l’alpinismo femminile, segnatamente nella straordinaria figura di Jeanne Immink.
Nel 1996 la Cooperativa di Cortina compì una importante operazione culturale realizzando un’accuratissima edizione di Wanderungen in den Ampezzaner Dolomiten che era stato pubblicato da Wundt nel 1893. Questo compito è stato di recente assunto dalle Aquile di San Martino, che hanno promosso una edizione filologica del Die Besteigung des Cimone della Pala (La scalata del Cimon della Pala) di Wundt che, anche dal punto di vista editoriale sta alla pari con quella citata. La poetica alpinistica a cui si ispirava Wundt era sostanzialmente la stessa dei gentlemen inglesi. La prosa con cui Wundt parla delle sue imprese e descrive l’ambiente alpino si direbbe mutuata dalla letteratura alpinistica anglosassone, che evitava, come di cattivo gusto, i toni epici, in favore di un understatement venato talvolta da uno humor che solo pochi anni dopo diverrà introvabile in quella tedesca di cui divenne alfiere Eugenio Guido Lammer. L’anno successivo, il conte Gilberto Melzi, apritore insieme alla guida Giuseppe Zecchini, della via dello spigolo al Cimon della Pala, nella relazione pubblicata nel numero di febbraio del 1894 della Rivista Mensile del CAI suggeriva: «Chi desidera conoscere nei suoi più minuti particolari la storia e le bellezze del Cimon della Pala, consulti la splendida opera del sig. Theodor Wundt: Die Besteigung des Cimone della Pala, illustrata da impareggiabili fototipie che possono dare, anche a chi non conosca il Gruppo di S. Martino, un’idea esatta di questa gemma delle Alpi Dolomitiche». Una sorta di recensione tuttora valida a distanza di 120 anni.
Die besteigung des Cimon della Pala è ora disponibile
Il libro è disponibile presso le edicole di San Martino di Castrozza e della valle di Primiero, e presso l’Hotel Regina di San Martino di Castrozza. Ha un costo di 45€. Potrà inoltre essere prenotato tramite sms o whatsapp al numero +39335298012 e spedito al domicilio.
La redazione della rivista Aquile Magazine, che ha segnato il passo in questo anno, ha concentrato le proprie energie sul progetto strenna di Natale 2021, ora disponibile per tutti gli appassionati.
Si tratta della versione italiana, grazie alla traduzione di Luca Calvi, di un opera del 1892: il libro di Theodor Wundt Die besteigung des Cimon della Pala.
L’edizione risulta conforme all’originale nel formato e nella parte iconografica. L’autore tedesco, già tenente generale del Württemberg, fu alpinista, fotografo e scrittore. Conobbe le Dolomiti nel 1887, accompagnato dalle Guide Alpine Michele Bettega e Bortolo Zagonel.
Partecipò a diverse prime ascensioni sulle Pale di San Martino — tra le più importanti, quella al Cimon della Pala — documentando tutto con la sua attrezzatura fotografica e pubblicandone il risultato nel 1892.
Theodor Wundt
Theodor Karl Wilhelm Wundt, von Wundt dal 1906, nacque il 21 aprile 1858 a Ludwigsburg. Era il figlio del tenente generale del Württemberg e ministro della guerra Theodor von Wundt con lo stesso nome.
Wundt frequentò il Lyceum di Ludwigsburg e il Realgymnasium di Stoccarda fino all’Obersekunda. Si offrì quindi volontario il 30 settembre 1875 con la prospettiva di essere promosso al 7° reggimento di fanteria n. 125 dell’esercito del Württemberg a Stoccarda. Lì, Wundt fu nominato Portepeefähnrich l’8 maggio 1876 e promosso sottotenente il 5 febbraio 1877. In quanto tale, si laureò all’Accademia di guerra di Berlino il 1 ottobre 1881. Come tenente, Wundt comandò il suo reggimento dal 17 novembre 1888 al 21 marzo 1891 come aiutante della 52a brigata di fanteria a Ludwigsburg. Successivamente trasferito al 4° Reggimento di Fanteria n. 122 a Gmünd, Wundt fu assegnato allo Stato Maggiore Generale a Berlino il 1 aprile 1891 per un anno. Promosso capitano, Wundt divenne comandante di compagnia nel 7° reggimento di fanteria n. 125. Con il suo comando in Prussia il 18 giugno 1895 fu trasferito allo stato maggiore. Qui, Wundt divenne maggiore il 14 dicembre 1897 e fu con lo stato maggiore della 36a divisione dall’8 ottobre 1898 lavorando a Danzica. Rilasciato dal suo comando in Prussia, Wundt tornò nel Württemberg il 27 gennaio 1900 e fu nominato comandante di battaglione nel 4° reggimento di fanteria n. 122. A questo seguì dal 27 gennaio 1903 al 23 aprile 1904 l’appartenenza al 2 ° reggimento di fanteria n. 120 a Ulm. Successivamente, Wundt fu impiegato come tenente colonnello nello staff del reggimento granatieri “König Karl” n. 123.
In questa posizione, Wundt ricevette la Croce d’Onore dell’Ordine della Corona del Württemberg il 25 febbraio 1906. Il premio è stato associato con l’elevazione alla nobiltà personale.
Il 16 ottobre 1906 fu incaricato del 6° Reggimento Fanteria n. 124. Con la promozione a colonnello il 27 gennaio 1907, Wundt fu nominato comandante di reggimento. Rinunciò al reggimento il 19 marzo 1911 e gli fu affidato il comando della 59a brigata di fanteria a Metz. In seguito fu nominato generale. In riconoscimento dei suoi successi, aveva ricevuto in precedenza la Croce di Commendatore dell’Ordine della Corona del Württemberg il 25 febbraio 1913.
Con lo scoppio della prima guerra mondiale, Wundt fu riassegnato come ufficiale zD e ricevette il comando della 51a brigata di fanteria di riserva il 2 agosto 1914. Dal 1 ottobre 1916 al 25 agosto 1917 comandò finalmente la 18a Divisione di Riserva. Successivamente, i suoi successi furono onorati il 22 dicembre 1917 ricevendo la Stella dell’Ordine dell’Aquila Rossa di II Classe.
Il primo viaggio, finanziato dal padre, porta il diciannovenne luogotenente in Svizzera, dove scopre l’amore per la montagna. Theodor Wundt in seguito viaggiò frequentemente e fin dal 1880 sviluppò una particolare predilezione per l’alpinismo, che lo portò ripetutamente sulle Alpi svizzere, sugli Alti Tatra e, dal 1887, sulle Dolomiti, dove inizialmente fece escursioni con la guida Michel Innerkofler (Cima Piccola), ma poi anche da solo (Monte Cristallo, Piz Popena, Cadini e altre cime allora considerate difficili o inarrampibili), motivo per cui i valligiani dubitavano spesso delle salite o lo dichiaravano pazzo). Durante la sua luna di miele nel 1894, scalò il Cervino con la moglie, l’inglese Maud Walters, 29 anni dopo la prima salita di Whymper. I suoi compagni erano Jeanne Immink, con la quale aveva già intrapreso viaggi dolomitici, e la guida alpina Johann Niederwieser, detto Stabeler. Wundt è stato, come Jeanne Immink, uno dei pionieri dell’alpinismo invernale e ha scalato montagne come il Mädelegabel e la Zugspitze in inverno (cosa ancora oggi non da poco), la Cima Grande e la Cima Piccola di Lavaredo. Wundt pubblicò relazioni sui suoi tour in montagna, incluso almeno un libro insieme a sua moglie, ed è stato uno dei pionieri della fotografia di alta montagna. A partire dal 1913, Wundt pubblicò romanzi e opere teatrali, la maggior parte dei quali riguardavano il mondo della montagna, ma non ebbero molto successo. Morì il 16 agosto 1929 a Stoccarda.
Le pubblicazioni di Theodor Wundt
Hochgebirgstouren im Winter. Zeitschrift des Deutschen und Oesterreichischen Alpenvereins, 1892.
Die Besteigung des Cimone della Pala, Stuttgart, 1892.
Wanderungen in den Ampezzaner Dolomiten, Berlin, 1893.
Wanderbilder aus den Dolomiten, Stuttgart [u. a.], 1894.
Das Matterhorn und seine Geschichte, Berlin, 1896.
Die Jungfrau und das Berner Oberland, Berlin, 1897.
Engadin, Ortler, Dolomiten, di Theodor e Maud Wundt, Herausgegeben von der Sektion Berlin des Deutschen und österreichischen Alpenvereins, Greiner & Pfeiffer, Stuttgart, 1900.
Hinauf!, Stuttgart, 1913.
Disziplin, Stuttgart, 1915.
Matterhorn, Berlin, 1916.
Ich und die Berge, Berlin, 1917.
Höhenflug, Berlin, 1918.
Das Diadem, Berlin, 1926.
Zermatt und seine Berge, Zürich, 1930.
I libri di Wundt sono autentici tesori, introvabili se non a prezzi folli, grazie a chi si impegna per dare nuovi vita a questi libri!
C’è però un’imprecisione, dove viene riportato che Wundt “Partecipò a diverse prime ascensioni sulle Pale di San Martino — tra le più importanti, quella al Cimon della Pala”. La prima al Cimone (3 giugno 1870) è stata degli inglesi Tuckett e Robson-Withwell, guidati da Siorpaes e Lauener.