Martijn, l’eremita olandese della Val Pellice

Dopo due giri del mondo in bici ha comprato il terreno per 27 mila euro. Si è improvvisato carpentiere e idraulico. Dorme in una tenda, ha una cucina da campo e una doccia all’aperto. «Vivo in solitudine, ma costruisco la mia casa con le royalties di YouTube».

Martijn, l’eremita olandese della Val Pellice
di Gianluca Sartori
(pubblicato su torino.corriere.it l’11 aprile 2023

Uno spiazzo su una remota montagna della Val Pellice è diventata la base di una star del web. Martijn Doolard, olandese di Amsterdam, ha 39 anni e ha deciso di reinventare la propria vita, in solitudine a 1200 metri di quota sulle Alpi piemontesi. Segni particolari? È uno Youtuber con oltre 500mila follower nel mondo. Siamo saliti dove Martijn conduce la sua esistenza serena e quasi ascetica. Disponibilissimo e ospitale, ci ha accolti con un caffè e una sola richiesta: «Limitatevi a dire che siamo in Val Pellice». Non vorrebbe che la sua dimora, ormai familiare a molti internauti, venisse presa d’assalto dagli sconosciuti. 

Martijn Doolard

La sua scelta
Doolard tutto è tranne che un folle, le sue scelte sono ragionate. «Nella mia Amsterdam ero un graphic designer, avevo una vita tranquilla e agiata – spiega – Ma dentro di me crescevano l’insoddisfazione e la noia. Sentivo il bisogno di evolvere. Così ho preso la bicicletta e sono partito». Viaggiando senza meta, ha fatto non uno ma due giri del mondo, raccontati in due libri: One Year on a bike: from Amsterdam to Singapore (nel 2017) e Two years on a bike: from Vancouver to Patagonia (2020). «Ma a un certo punto ho sentito una nuova necessità, quella di stabilirmi in un posto. Ho pensato alla montagna, la mia grande passione, e alle Alpi italiane perché quelle svizzere sono state troppo trasformate dalla presenza dell’uomo».e energia 

I viaggi tra Piemonte e Liguria 
Doolard, così, ha iniziato a viaggiare tra Liguria e Piemonte. Infine, la scelta della Val Pellice. «Di questi luoghi mi hanno colpito la natura incontaminata e i meravigliosi panorami. Dal punto di vista dei materiali, la pietra è parte della storia di qui, ed è partendo dalla pietra che sto portando avanti il mio progetto». Martijn, durante le sue esplorazioni, ha individuato due casupole diroccate e abbandonate. E subito ha deciso di trasformarle in una sorta di fattoria. «Ho parlato con le autorità, ho trovato i contatti e ho comprato il terreno per circa 27 mila euro. Poi ho dato il via ai lavori». Martin si è improvvisato carpentiere e idraulico: «Non sono un professionista, ma ho imparato le basi sul web». Dorme in una tenda, ha allestito una cucina da campo e una doccia all’aperto, di giorno ristruttura il suo habitat. «Per recuperare i materiali scendo a Luserna con il mio Suzuki Jimny al quale attacco un carro – spiega – Mi diverto tanto a comporre il nuovo edificio, è come un puzzle, ogni pietra deve potersi incastrare con un’altra». L’olandese ha realizzato un impianto idraulico e un sistema di pannelli solari per l’elettricità. Un eremita dei nostri tempi super-connesso al mondo. Per i primi tempi ha continuato a fare il graphic designer, poi la svolta.

La svolta social
«Per motivarmi e tenere traccia dei progressi ho preso a filmarmi mentre lavoro. Ho postato il primo video il 19 ottobre 2021. E la mia community ha iniziato a crescere sempre di più». I proventi delle royalties di YouTube bastano tranquillamente per portare avanti il progetto. «Durante la settimana raccolgo le immagini, il sabato le monto e produco video di circa 45 minuti che pubblico la domenica». Ogni contenuto raggiunge e supera le 200mila viste: «Le persone vivono spesso una vita frenetica. Quando arrivano a casa la sera, amano guardare qualcosa di rilassante».

Il suo video più visto
Il video più visto è stato quello in cui ha raccontato di quando una tempesta ha provocato danni ingenti alle sue installazioni: «Se scegli di vivere in mezzo alla natura, queste cose le metti in preventivo». Martijn ha un ottimo rapporto con le poche persone che vivono nei paraggi, che spesso lo aiutano. Una volta alla settimana fa la spesa ad Angrogna e di tanto in tanto visita Torino. «La mia zona preferita? Crocetta, per la sua eleganza e i ristoranti giapponesi». E il futuro? «Non ci penso: devo finire la mia capanna». Vivere alla giornata sulle montagne piemontesi può dare la felicità.

Il commento
di Carlo Crovella

Non credo ci sia individuo più bougianen e più istituzionale di me. Non riesco neppure a ipotizzare di vivere in un luogo diverso da Torino città, di cui sono letteralmente innamorato. Altrettanto, non riesco a immaginare uno stile di vita diverso da quello che conduco, estremamente tradizionale e tradizionalista.

Eppure se proprio chiudo gli occhi e sogno di “estraniarmi” dalla mia solita esistenza, mi immaginò in una baita isolata, lassù in montagna, ma non su montagne nobili e blasonate, bensì su pendici un po’ neglette e per questo appartate e isolate. Un luogo dove stare da soli, da soli con se stessi. Una specie di convento di clausura in cui ritirarsi e lasciare il mondo “fuori”.

E’ un sogno, è una provocazione, perché non lo farò mai. Ma che questa mia istanza sia genuina lo testimonia un romanzo uscito nel 2012: L’antro dell’orco. Sicuramente non è degno del Nobel, ma porta in superficie alcuni spunti che percepisce intimamente perfino il peggiore dei bougianen.

La mia sensazione è che il mito di Robinson Crusoe è insito in ogni uomo, intendo dire in ogni individuo del genere maschile. Chi per ribellione atavica, chi per prendersi una pausa dalle responsabilità di tutti i giorni, in fondo è per tutti un sogno recondito quello di un luogo in cui lasciarci andare.

Io però mi considero fortunato. Questo “luogo” sono riuscito a trovarlo fra le pieghe della mia normale esistenza. Probabilmente Torino è un contesto fortunato: alzi lo sguardo e, in fondo a ogni viale, vedi sempre una montagna.

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