Da quasi una ventina d’anni anni Maurizio Oviglia si occupa di sviluppare delle falesie in ottica “trad” in Sardegna. Si tratta per lo più di falesie di monotiri da salire solo con nut e friend (e dove i chiodi e gli spit non sono contemplati), né più né meno come le falesie inglesi, ad esempio quelle del Peak District. Data la differenza di cultura arrampicatoria, Oviglia ha optato per munire le soste di due solidi spit, diversamente da quanto fanno i britannici, sperando un giorno di avvicinare gli arrampicatori sportivi al clean climbing. Capo Pecora è un luogo eccezionalmente adatto a questo tipo di pratica e la selezione fotografica di Oviglia tende a dimostrare la bellezza di questo ambiente, con la preoccupazione che rimanga intatto.
Sono nato a Torino nel 1963. Sono cresciuto lì, sotto alle Alpi, e all’età di 9 anni mio padre decise che era il tempo di portarmi in montagna. Nel 1980, da autodidatta, mi appassionai seriamente alla roccia e a 21 anni, avevo già salito le vie più difficili delle Alpi Occidentali, sia di ghiaccio che di roccia, e compiuto alcune solitarie molto difficili, spesso senza corda.
Nel 1986 mi trasferii definitivamente a Cagliari e cominciai l’apertura delle vie sportive nelle falesie dell’isola. La prima guida di arrampicata della Sardegna, “Pietra di Luna” uscì nel 1988. Da allora ne sono uscite 5 edizioni. Successivamente altre guide, altri libri e collaborazioni con testate di arrampicata mi hanno portato a fotografare. Le mie foto sono i documenti visivi della mia attività su roccia.