L’Annapurna è considerata la montagna più insidiosa ma anche più emozionante da salire. Gli alpinisti che sono stati in cima ad altre vette oltre gli 8000 metri sono particolarmente attratti da questa maestosa montagna, i cui imprevedibili cambiamenti climatici e bellezza selvaggia e incontaminata sono ben catturati in questo eccezionale film girato e diretto da Sébastien Devrient.
La parete sud è indubbiamente considerata una delle più imponenti e difficili al mondo. Scalare la parete sud dell’Annapurna per la via degli Inglesi del 1970 in stile alpino significa mettere alla prova ogni energia, ogni capacità, conoscenza e istinto in condizioni che non perdonano errori. Per questo Jean Troillet e i suoi compagni ne sono stati attratti.
In termini di altitudine pura, l’Annapurna è al decimo posto tra le vette di 8000 metri, raggiungendo i 8091 metri. Ma quando si tratta di livello di difficoltà da affrontare, è forse seconda solo al K2. In effetti, è considerata da molti la montagna più pericolosa del pianeta grazie alle sue frequenti valanghe, alle sfide tecniche e purtroppo anche all’indice di mortalità, il più alto tra i 14 Ottomila. Eppure continua a esercitare un fascino sui non pochi alpinisti che si recano sui suoi fianchi ogni primavera o autunno per provare a salirne la vetta.

Questo video è un breve documentario su questo genere di imprese. Qui ci uniamo al famoso alpinista svizzero Jean Troillet, nel suo tentativo del 2008, con i compagni Martial Dumas, Kobi Reichen e Jean-Yves Blutch Fredriksen. Le sequenze ci offrono alcune immagini impressionanti della montagna e forniscono molte informazioni su ciò che serve per affrontare una scalata così difficile e pericolosa. Chiunque sia interessato alle grandi spedizioni himalayane sugli Ottomila può ora godersi questo film nella sua versione estesa: per essere portato nel bel mezzo di una delle salite più dure.