Una storia dell’alpinismo, un libro coraggioso di Gianni Pàstine

di Marcello Cominetti
(pubblicato su marcellocominetti.blogspot.com il 29 ottobre 2015)

Visto che si tratta di una pubblicazione molto sobria, passerà certamente meno osservata di quanto meriterebbe, ma questo libro è una perla.
Non è esente da difetti, ma è l’unico nel suo genere che ha avuto il coraggio di raccontare fatti storici analizzandone motivi inediti.

Personaggi intoccabili come Bonatti non ne escono tanto bene (è solo l’esempio più eclatante, ma non certo l’unico) e questo la dice lunga sul coraggio e l’intelligenza sottile dell’autore, che ho la fortuna di conoscere bene di persona.
Giovanni Pàstine ha attraversato fisicamente un settantennio di alpinismo e, come scrive in questo bel libro, “ci fu un epoca in cui ci conoscevamo tutti” e non sorprende quando discute (in francese anche nel libro) con Gaston Rébuffat o Lionel Terray o si disseta al Breuil con Luigi Carrel scambiandosi battute in patois.
Sono rimasto a bocca aperta e l’ho letto due volte di seguito. 
Certo che l’autore indugia su fatti a livello locale che riguardano i luoghi che meglio conosce, ma se tra questi ci sono tutte le Alpi Occidentali (dalle Liguri in su!) e le Dolomiti, direi che ce n’è per togliersi più di una soddisfazione sia a livello storico che letterario.
Finisce in maniera solennemente e positivamente lapidaria.
E’ un libro che dovrebbe stare nella biblioteca di ogni alpinista, senza distinzioni di livello tecnico e di passione e/o frequentazione.
Se avete letto Tempo per Respirare di Reinhard Karl, e ogni tanto lo riprendete dalla libreria per leggerne qualche passo stando in piedi e commuovendovi ogni volta come se fosse la prima, prima di riporlo al suo posto, ecco, Una Storia dell’Alpinismo (ed. Liberodiscrivere) potrebbe trovare posto su quello stesso scaffale.

Per l’acquisto rivolgersi a https://www.ibs.it/storia-dell-alpinismo-libro-giovanni-pastine/e/9788873885399?queryId=3827c4f26e27611bb421f40ea3f51619

Gianni Pàstine. Foto: Egidio Nicora.

“Ho scritto la mia storia dell’alpinismo con l’intento di inserirla in quella più generale, troppo sovente trattata in maniera retorica, storia alpinistica compresa.
L’alpinismo, attività elitaria per eccellenza, è parte inscindibile della storia dell’umanità. Esso non è praticato solo a livello di elevata difficoltà tecniche e ambientali come non è praticato solo alle massime altitudini. È un’attività che si svolge, anche e più frequentemente, su altitudini e difficoltà modeste, là dove si evidenzia la maggiore frequenza. Non può quindi essere separato da ogni altra manifestazione della vita, passata come più recente (Gianni Pàstine)”.

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4 Comments

  1. says: Carlo Crovella

    Mi piace molto il concetto di “una” Storia dell’alpinismo. Dà bene l’idea di una valutazione personale. Il che non lo considero affatto un limite, anzi, è un vero pregio. Infatti, la Storia dell’alpinismo, intesa come elenco di fatti (ascensioni, date, personaggi di punta, ecc) è ormai in gran parte conosciuta. Estremizzando, provocatoriamente, la Storia dell’alpinismo potrebbe essere ridotta a un file Excel a colonne: montagna, parete, via, prima salitori, primi ripetitori, prima femminile, prima solitaria, prima invernale ecc ecc ecc. Una palla mostruosa, a leggerla. Oggi, dopo 250 anni di alpinismo e altrettanti (circa) di editoria dell’alpinismo, le novità storiche si trovano in ambienti collaterali alla storia dell’alpinismo di vertice. Mi riferisco a ambienti come Sezioni, sottosezioni, scuole, anche semplici gruppi di amici che elaborano un particolare “modus operandi”: ebbene questi gruppi collaterali, se non ancora adeguatamente analizzati, contengono delle novità in termini di ricerca e diffusione delle loro caratteristiche.

    Ma il punto è un altro ancora. Il bello, oggi, NON è ri-leggere per l’ennesima volta la Storia dell’alpinismo (che ormai conoscono anche i muri), ma leggere l’interpretazione che i vari autori danno degli eventi e soprattutto dei personaggi dell’alpinismo. Oggi bisogna entrare nella logica che, se acquisto la Storia dell’alpinismo di Gian Piero Motti è perché “voglio” leggere Motti, non perché voglio apprendere la sequenza cronologica dei fatti. Di conseguenza se acquisto il libro di Pàstine, è perché “voglio” leggere Pàstine. Riduco il mondo editoriale a due soli nomi per evidenti ragioni di semplicità, ma in realtà esso è infinito (e in ciò sta il suo bello).

  2. says: Furio Sabatini

    Condivido i commenti dell’amico Marcello (da quanti anni non ci vediamo, Marcello…. 40?).
    Gianni Pàstine, che è andato oltre – ultranovantenne – due anni fa, è stato un personaggio in tutti i sensi, e non solo nel microcosmo dell’alpinismo genovese. Aveva le sue idee, e non aveva paura di esternarle.

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