Auto di lusso in quota

Abbiamo voluto prendere in considerazione due episodi che, sia pur distanti tra di loro per natura e per situazione geografica e temporale, hanno invaso le cronache e dominato i social. In comune le due vicende hanno i soggetti, in entrambi i casi auto che, senza tema di smentite, possiamo definire “di lusso”.

Auto di lusso in quota
di Alessandro Gogna

Rifugio don Barbera 2079 m
La mattina di sabato 6 novembre 2021 una coppia di giovani (il cui nome è rimasto ignoto al pubblico) tentarono di percorrere con una Tesla Model Y Dual Motor l’innevata Limone-Monesi, quella che d’estate è l’Alta Via del Sale. Incoraggiati dal bel tempo, erano partiti da Limone (CN) con l’obiettivo di raggiungere Monesi (comune di Triora, IM), non si sa quanto consci della portata della loro “avventura”. Il tragitto, già spettacolare d’estate e non certo adatto al transito di tutte le auto, con la copiosa neve caduta qualche giorno prima era diventato proibitivo (oltre al fatto che durante la stagione invernale è notoriamente chiuso al traffico, quell’anno il divieto di transito è scattato il 17 ottobre).

I due rimasero bloccati a un chilometro circa dal rifugio Don Barbera, circa a quota 2200 m e nel territorio francese di La Brigue: abbandonarono il mezzo elettrico inevitabilmente incagliato nella neve e si diressero verso il rifugio in cerca di aiuto.

Non è neppure chiaro se ci sia stato un problema di batteria (segnalazione della riserva), o di temperature troppo fredde, o altre cause.

Può una Tesla affrontare un difficile percorso innevato in alta montagna? La risposta è no, come hanno scoperto a loro spese i due “turisti” decisi a percorrere quella stretta e impervia strada a oltre 2000 m di quota.

La Tesla Model Y è una vettura elettrica a trazione integrale dotata di due motori elettrici indipendenti che agiscono tramite elettronica, controllando la coppia sulle ruote anteriori e posteriori.Il costruttore dichiara che la Model Y può affrontare pioggia, neve, fango e percorsi sterrati. Evidentemente questo deve aver convinto i due sprovveduti ad avventurarsi lungo il percorso innevato.

La Tesla, per quanto dotata di carrozzeria rialzata, non poteva fare molto su quel terreno davvero insidioso. L’impresa richiede una vettura adatta e specifiche capacità di guida e di valutazione del terreno. Doti delle quali erano evidentemente sprovvisti i due.

La strada che da Limone Piemonte conduce a Monesi, nota come Alta Via del Sale, è una strada bianca ex-militare che giace nei pressi del confine tra Italia e Francia.

Si tratta di un percorso sterrato di circa 30 km con suggestivi tornanti che dalle Alpi conduce al mare: aperto al traffico durante l’estate, attira turisti ed escursionisti ma anche appassionati di mountain bike e dell’off-road.

Questa la Via del Sale in estate:

Nel periodo invernale, di solito dal mese di ottobre, è chiusa al traffico di veicoli a causa della neve.

Più difficili del previsto i soccorsi: dato che il punto in cui la Model Y si è bloccata è in territorio francese, i Vigili del Fuoco italiani non hanno avuto modo di intervenire. I due incauti automobilisti hanno così dovuto attendere il soccorso stradale, giunto sul posto dopo 5 ore. Nel frattempo, numerosi escursionisti hanno fotografato la Tesla impantanata nella neve caricando in rete le immagini, che in breve tempo sono diventate virali.

Il veicolo è quindi stato ricondotto allo Chalet Le Marmotte (che è a 18 km dal rifugio don Barbera) grazie al traino di un fuoristrada degli addetti della “Massa’s Brothers” di Vignolo.

Rifugio Comici 2154 m
Il secondo evento ha visto ‘protagoniste’ due fiammanti Lamborghini, molto più recentemente in data 13 e 14 dicembre 2024, al rifugio Comici in val Gardena, sotto alla parete del Sassolungo, nel cuore delle Dolomiti e incluso nell’ormai buffonesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO.
Le immagini, apparse sui social, non hanno infatti tardato a scatenare le reazioni non soltanto delle associazione ambientaliste, ma anche del presidente del CAI Alto Adige Carlo Alberto Zanella, che commenta: “E’ ora di smetterla di definire ‘rifugi’ certi locali – esordisce – Non è tra l’altro la prima volta che davanti al Comici vengono esposte per pubblicità automobili“.
La rabbia di Zanella continua: “Anni fa addirittura volevano esporre un’auto di una famosa marca tedesca trasportata in elicottero al rifugio Pisciadù ed il CAI si è opposto ed è riuscito a far desiste dall’operazione. Lasciando perdere la tamarrata, troviamo scandaloso l’uso che viene fatto dell’alta montagna e linquinamento che quei mezzi provocano. Non vogliamo di certo un turismo da tamarri“.
Ormai – conclude sconsolato il presidente del CAI Alto Adige – l’alta montagna sta diventando un autentico luna park, con elicotteri che scorrazzano per i cieli trasportando turisti, pseudo rifugi che offrono notti a 400 euro e cene gourmet a base di pesce, cabinovie che propongono aperitivi e cene serali, piste aperte anche di notte, malghe con musica a tutto volume e adesso esposizione di automobili che di certo non sono accessibili alle tasche di tutti. Pertanto ci attendiamo una forte presa di posizione delle autorità pubbliche e politiche“. 

L’esposizione ha anche scatenato un dibattito tra l’Alpenverein Südtirol e il titolare del rifugio, Igor Marzola.
La presenza dei due bolidi è presa di mira perché sentita come una “provocazione” all’ambiente montano, secondo il presidente dell’associazione alpinistica Georg Simeoni: “Tanta forza motrice e tanti gas di scarico sono probabilmente più graditi degli scialpinisti che raggiungono il rifugio con la forza dei muscoli sui propri sci”, spiega al Corriere della Sera. Ma Marzola replica con decisione e dà il via a un acceso scambio di battute: “Non c’è nulla da polemizzare. Si è trattato di un evento privato organizzato da Lamborghini per un centinaio di clienti a cui hanno voluto presentare due Temerario, trasportate in altitudine su un carrello agganciato al gatto delle nevi in orari in cui le piste erano chiuse”, spiega il titolare del rifugio in cui si è svolta la serata.

Le due Temerario Lamborghini parcheggiate davanti al rifugio Comici

Per Simeoni però l’episodio è l’ennesimo segno di degrado ambientale, che pertanto andava evitato. “L’habitat di montagna è già molto sviluppato. L’Alpenverein è da anni decisamente dell’opinione che il limite sia già stato raggiunto. Questi veicoli di lusso poi hanno molto probabilmente raggiunto il rifugio Comici attraverso il sentiero allargato che attraversa la Città dei Sassi, progetto valutato negativamente dalle organizzazioni ambientalisteVediamo questi avvenimenti come una provocazione, come l’ignoranza di qualsiasi regola di comportamento in montagna. Indipendentemente dallo scopo: le auto di lusso non devono trovare spazio in un rifugio“. Simeoni infine invita i politici e le forze dell’ordine “ad andare a fondo di questo fatto, a chiarire eventuali responsabilità e, se necessario, a sanzionarle”.

Con altrettanta decisione arriva la seconda replica di Marzola. “Quelli dell’Alpenverein ce l’hanno sempre con il rifugio Comici, ci considerano un ‘ristorante da fighettini’ ma allora, se è così, ci lascino lavorare. Le auto, una verde e una blu, erano due Temerario, un modello appena uscito sul mercato, trasportate in Val Gardena a bordo di un tir chiuso“.

Trainate nella notte sulla neve, ecco come le Lamborghini hanno raggiunto il rifugio Comici:

Non poteva mancare la nota ufficiale della Lamborghini: “L’evento del rifugio Comici in Val Gardena, è stato organizzato, gestito ed eseguito da un’agenzia terza incaricata di realizzare l’iniziativa a regola d’arte“.

Ogni fase dell’organizzazione, dalla pianificazione alla realizzazione, “è stata attentamente supervisionata per garantire la conformità a tutti i requisiti contrattuali da parte dell’agenzia stessa. Automobili Lamborghini S.p.A. si dissocia totalmente e fermamente da qualsiasi supposizione o dichiarazione che non provenga direttamente da fonti ufficiali di Automobili Lamborghini S.p.A”.

La nota si conclude ribadendo l’impegno della società nel rispettare tutte le normative, “per assicurare che ogni attività organizzata dall’azienda sia conforme agli standard più elevati di legalità e professionalità”.

Come si vede non una parola sull’ambiente: ci si limita ad affermare la piena legalità della cosa, come se all’opinione pubblica importasse di più la legalità che il degrado culturale.

La nota di Mountain Wilderness (16 dicembre 2024)
Auto e elicotteri conquistano le Dolomiti. Siamo arrivati al degrado culturale più assoluto. Probabilmente irreversibile visto che nessuno si scandalizza più. Certo, da tempo in Dolomiti, e non solo, più rifugi offrono ostriche e champagne. Rifugi che a quote superiori a 2000 metri sono stati ricostruiti usufruendo di deroghe incredibili, oltre il 50% dei volumi originari. Queste sono le Dolomiti che ospiteranno le prossime olimpiadi invernali. Distrutte e umiliate nella loro cultura, nel loro fascino, ridotte a merce e circo ricreativo per persone prive di sensibilità e operatori turistici legati unicamente a accrescere profitti privati. Tutto avviene nel silenzio delle istituzioni locali che, a quanto pare, condividono le uscite della ministra del turismo Daniela Santanchè e il locale assessore regionale veneto Federico Caner.A Cortina si sono organizzati i voli turistici in elicottero, voli che, con il rumore, squarciano la conca ampezzana e le montagne circostanti e rilasciano inquinamento anche sulle aree protette. Sui rifugi a passo Sella (BZ) si organizzano raduni di auto di lusso. Così si riprende l’offesa imposta anni fa alle Tofane quando in elicottero era stata trasportata sui rifugi di Cortina una Tesla. In Trentino la maggioranza di governo intende riaprire tutte le strade forestali ai transiti privati. Procedendo con questo passo si cancella la montagna, si cancellano i valori e i lavori di boscaioli e corretti allevatori, si cancellano paesaggi e biodiversità.

Gli attori protagonisti di queste aggressioni sono gli stessi che ci propongono nuovi collegamenti sciistici, a loro dire motivati dal superamento dei transiti con auto sui passi (collegamento Cortina – Alleghe). Mentre, questi stessi imprenditori pur di ottenere l’elargizione di ingenti contributi pubblici, invocano il superamento dell’uso dell’auto privata (per salire sui costosissimi impianti). Si offre all’auto, più aggressiva e veloce possibile, un palcoscenico pubblicitario che dovrebbe scandalizzare gli stessi sciatori e specialmente i silenti amministratori delle montagne. Ci si chiede, mentre a Cortina come a Passo Sella accadeva questo, dove stavano gli addetti ai controlli ambientali? Chi abbia rilasciato e se sono state rilasciate autorizzazioni? Come intenderà intervenire la magistratura nel valutare eventuali illeciti o omissioni da parte di pubbliche autorità?

Lasciamo ai tanti cittadini ricchi ancora di cultura e rispetto verso le montagne il dovere di riflettere e agire per arrivare in tempi più che brevi a portare le istituzioni pubbliche a tutelare le nostre montagne, la nostra identità, la fauna selvatica e ambiti che fino a ieri erano ricchi di valori e di culture. Quanto oggi si impone alle Dolomiti in tempi più che brevi coinvolgerà tutte le montagne italiane, specie le Alpi, da Occidente a Oriente”.

Rifugi che non sono rifugi e voli in elicottero
Il tema è quello del lusso – quello sbandierato, beninteso – sulle montagne Unesco. Un primo caso è quello del rifugio Fredarola, in val di Fassa, con le sue suite, l’area wellness e lo chmpagne a 2370 metri, in faccia alla Marmolada. Una struttura completamente rinnovata, nello stile ma evidentemente anche nel target di clientela.
Silvano Parmesani, il gestore, ha spiegato al Corriere della Sera: “Il rifugio è stato costruito da mio nonno Romano nel 1972, insieme all’amico Aldo Guerra, e per noi è sempre stato un luogo simbolo. È vero, oggi puntiamo molto sul comfort, ma rimaniamo un rifugio a tutti gli effetti”.

Un secondo caso quello del rifugio Comici, dove si mangia pesce fresco che arriva in elicottero da Chioggia e dove i bagni sono qualcosa di spaziale.

La società che effettua i voli turistici citata da Mountain Wilderness è Helijoy, che opera tra Madonna di Campiglio, Trento, il lago di Garda e Cortina, con tour dai 915 ai 1999 euro. A Cortina, la partenza è dall’aeroporto (quello che Santanché vorrebbe rendere tale, meglio sarebbe chiamarlo eliporto) a nord di Cortina con sorvoli che variano, a seconda del tour prescelto, tra il Monte Cristallo e le Tre Cime di Lavaredo, dal Lago di Braies alla Croda Rossa, dal Civetta all’Antelao, da Corvara a Canazei. Peraltro, la società offre anche un transfer dalla città alle piste, sempre in elicottero: “Vivi il lusso del volo e il gusto dell’eccellenza”.

Conclusione
E dunque cosa hanno in comune i due episodi di cui parlavamo all’inizio?
La totale mancanza di valori nella nostra società si manifesta ormai in ogni forma, dall’iniziativa personale di due sprovveduti che credono nelle meraviglie di Elon Musk (che ormai spaziano dal potere politico all’avventura spaziale) al delirio di una marca automobilistica che non trova più in se stessa il modo di preservare e magari continuare il fascino che l’ha sempre contraddistinta nella sua storia e lo cerca a spese di un qualcosa più grande, nell’immagine di una montagna innevata “inaccessibile”. Un’immagine che ormai non può reggere alla logica stringente di ciò che invece succede: la montagna tanto più degrada quanto la si vuole rendere accessibile ai molti che credono di inseguire con successo il lusso dei pochi.

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6 Comments

  1. says: Pierpaolo Francesconi

    Ciao a tutti.
    Sono d’ accordo con l’ analisi finale di Alessandro,ma ho due domande:
    1) come l’ albergo- rifugio del CAI al passo Sella possa essere diventato albergo 4 stelle di lusso con tanto di wellness e ristoranti
    2)come mai in provincia di Bolzano per le elezioni politiche 2018 anche un famosissimo personaggio(alpinista)vicino a Mountain Wilderness è sceso in campo per appoggiare la candidata Maria Boschi dopo che in tutta Italia nessuno la voleva nelle proprie liste?
    Grazie in anticipo per le risposte

  2. says: antoniomereu

    1°episodio:
    Li-mone…e -Mone-si chi conosce il dialetto veneto non ha bisogno di ulteriori spiegoni.
    2°episodio:
    Lamborghini dopo l episodio può benissimo ribattezzare il mod. Tammararia..

  3. says: Luciano Regattin

    Crovella vergognati!!! Questi sono quelli che viti tu, con quale faccia vieni qui a lamentarti?

  4. says: Unodeitanti

    Auto costose…più montagna per pochi ..danarosi ?
    Anche in passato si sentiva di gente piantata sulle strade montane innevate in inverno. Forse stupisce che sia accaduto ad una vettura elettrica ? Il secondo caso è una forma di pubblicità nella quale la montagna è solo lo sfondo innevato.

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