C’era una volta l’Andalusia

Sulle tracce dei mitici Western americani, tra i profondi canyon e le alte falesie rossastre del sud della Spagna. Per un tour in gravel disegnato da Nico Valsesia di 700 km.

testo e foto di Dino Bonelli

dino bonelli andalusia

Ci sono paesaggi, che grazie a film particolarmente conosciuti, sono entrati nell’immaginario collettivo di tutti. A farci conoscere le bellezze del selvaggio west americano nell’era dei pionieri, ovviamente, ci hanno pensato le pellicole di genere Western con interpreti del calibro di Clint Eastwood o Lee Van Cleef e grandi registi come, tra gli altri, Sergio Leone. Ma non tutti sanno che molti di questi splendidi film non sono stati girati in America bensì nella vicina Spagna, e per la precisione nel suo sud, in Andalusia.

Il titolo con cui Nico Valsesia, pedalatore dell’estremo sia su strada che off-road, sennonché uno dei precursori della gravel in Italia, e ora ottimo organizzatore di svariati eventi, ha dato al suo tour in Andalusia, la dice tutta: Wild Bike West. Con partenza e arrivo dalla bella Granada e dopo anni di appassionato scouting alla ricerca di strade e stradine secondarie, piuttosto che sterrati e sentieri mai mappati, Nico ha disegnato un tour gravel di 700 km, da fare in otto giorni, in cui anima e corpo del pedalatore s’immergono in un ambiente arido e selvaggio simile in tutto e per tutto a quelli americani.

dino bonelli andalusia

Inizialmente si pedala tra migliaia di uliveti, mentre nelle ultime tappe si costeggerà anche il mare, ma per lo più si procede su lunghi rettifili ghiaiosi, una volta tracciati per le ferrovie di cui si scorgono ancora, qua e là, stazioni abbandonate e talvolta restaurate, o su serpeggianti strade sterrate che si contorcono ad assecondare le asperità del terreno. Qualche grama rampa di cemento e pochissimo asfalto, traffico quasi inesistente. Quando si entra nel parco del Gorafe, poi, ecco i suoi profondi canyon, le sue alte falesie rossastre, le sue asperità rocciose scolpite e slanciate come torri, e le palle di cespugli rinsecchiti che sospinti dal vento attraversano la strada. Il gioco è fatto: siamo nel Far West. Lo sguardo viene rapito dalla bellezza circostante e le pedalate vengono periodicamente interrotte per sostare un poco nelle immancabili e strategiche aree belvedere.

Solo un pizzicotto ci fa riprendere all’estasi visiva che nel suo contesto a 360 gradi ci ha spiritualmente trasportati là dove scorrazzavano indiani a cavallo e le diligenze erano inseguite dai banditi al galoppo. Poi di nuovo via, in sella ai nostri destrieri, che nello specifico del sottoscritto è una Cinelli gravel con telaio Hobootleg geo in acciaio, montata con gomme da 29×2.35, belle larghe ad assorbire l’infinità di vibrazioni dell’intero percorso e con un grip dalle prestazioni notevoli su tutte le superfici incontrate. Sterrati, a volte morbidi e scorrevoli e altre volte lenti e pietrosi, si alternano tra di loro lasciando all’asfalto poche briciole dell’intero giro. Tratti provvidenzialmente in piano anticipano dolci e godibili discese, che poi, inevitabilmente, portano ad aspre salite con rampe dalle pendenze apparentemente impossibili. Ma noi, cicloturisti appesantiti dalle borse al seguito, non molliamo e stringendo i denti, in un modo o nell’altro, risaliamo il dislivello che di volta in volta abbiamo dinnanzi.

dino bonelli andalusia

A El Cortijo del Fraile, un vecchio eremo dismesso, un cartello in legno ci informa che qui furono girate scene de Il buono, il brutto e il cattivo e Per qualche dollaro in più, entrambi con Clint Eastwood e di Sergio Leone, di Io sono la rivoluzione con Gian Maria Volontè e Klaus Kinski e de I quattro dell’Ave Maria con Bud Spencer, Terrence Hill e Eli Wallach, oltre a tanti altri meno noti. Il silenzio assordante che abbraccia l’eremo è interrotto solo dal nostro vociare e da fantasiose pistolettate, piuttosto che ipotetici tocchi di campana, che risuonano silenziosi nei nostri pensieri. Il fascino del vecchio West ci ha rapiti del tutto e pedalando verso l’infinito, nelle soffici luci dell’ennesimo tramonto, fischiettiamo le celebri colonne sonore di Ennio Morricone, che con la sua musica ha contribuito a render magiche queste location.

Per info su Wild Bike West

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1 Comments

  1. says: bruno telleschi

    Talvolta anche i ciclisti si fermano per contemplare la bellezza del paesaggio. Poi si riprendono dalla distrazione e continuano a pedalare verso l’ignoto.

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