(un trekking marino e selvatico)
di Lorenzo Calamai
(pubblicato su wildecobeach.com il 20 aprile 2022)
Nei mesi di aprile, maggio e giugno, quando il primo sole comincia a scaldare le membra ma ancora non si erge con la minacciosa insistenza dei mesi estivi, combinare strepitose spiagge sul mare con una escursione su promontori coperti di macchia mediterranea e fitte pinete è un’esperienza da non perdere.
In Toscana ci sono diversi sentieri e cammini che combinano questi elementi. Per una camminata da fare in giornata, l’ideale è percorrere una parte del sentiero CAI 302 che collega Baratti a Cala del Lupo, passando per Buca delle Fate e Cala San Quirico.

Come arrivare
Baratti, punto di partenza della nostra escursione, è una piccola ma nota località turistica che si trova a metà strada della linea del litorale toscano sul mar Tirreno.
Riparato dal promontorio di Populonia, il Golfo di Baratti offre grandi spiagge e acqua cristallina. Oltre ad essere destinazione balneare, Baratti sorge nel Parco archeologico di Baratti e Populonia, uno dei più importanti siti di ritrovamenti archeologici etruschi.
Per arrivare Baratti da nord si deve raggiungere Livorno e percorrere la E80 (ex SS1) fino all’uscita di San Vincenzo nord. Da qui, attraverso la Strada provinciale della Principessa, che percorre tutto il lungomare a fianco della pineta di San Vincenzo, si giunge in ca 14 km a Baratti.

Da sud, il percorso migliore consiste nell’imboccare la E80 e percorrerla fino all’uscita di Venturina e seguire le indicazioni stradali per arrivare, attraverso la SP delle Caldanelle, in paese in circa 8 km.
Una volta giunti a Baratti potete parcheggiare negli ampi spazi dedicati, che fuori dalla stagione turistica sono sempre liberi. Il più vicino all’avvio dell’escursione è quello che si trova al porto (42.990556, 10.500809).
L’inizio del sentiero si trova poco più avanti, dove finisce la strada, in corrispondenza del Ristorante Canessa.
Il sentiero
L’escursione da Baratti a Cala del Lupo è lunga poco meno di 5 km (solo andata), dura circa 2h30 e passa per tre splendide spiagge dove poter fare il bagno nell’acqua cristallina, oltre a offrire panorami fantastici sul selvaggio promontorio di Populonia e, nei giorni di buona visibilità, vista sull’Isola d’Elba e sulle altre isole dell’Arcipelago toscano.

Il sentiero non presenta particolari difficoltà altimetriche, nonostante un tosto inizio in salita. È un po’ accidentato e presenta alcuni passaggi difficili, in particolare per scendere a Cala del Lupo. Per questo lo classifichiamo come di livello intermedio e lo raccomandiamo a persone ben equipaggiate (anche se siete al mare, una scarpa da trekking non guasta!) e con un minimo di preparazione.
Dal punto di partenza del sentiero indicato sopra, seguendo il segnavia bianco e rosso del CAI, la strada si alza dal livello del mare fino ad arrivare al Faro di Baratti. Da qui si prosegue piegando verso sud-ovest, ancora in salita, immersi nei profumi della pineta che copre il promontorio di Populonia.
Si aggira il Parco archeologico tenendosi ora più vicino, ora più lontano dai faraglioni di Punta Saltacavallo, si tocca poi Cala Buia, una splendida caletta raggiungibile però solo via mare, ma della quale si possono ammirare gli splendidi colori dall’alto.
La prima spiaggia che si raggiunge è Buca delle Fate (42.978913, 10.486262), un luogo magico molto frequentato in estate, ma che nella tarda primavera recupera le sue caratteristiche peculiari: una cala raccolta, silenziosa e nascosta sotto una scogliera con un ampio pianoro dal quale godere di una vista fantastica.

Ancora più impressionante pensare che a poche decine di metri, alle nostre spalle, mentre guardiamo verso l’Isola d’Elba, si trovino tombe etrusche di oltre 20 secoli addietro. Quante altre persone, negli ultimi 2000 anni, si sono trovate a fantasticare guardando quello stesso orizzonte marino?
Il sentiero prosegue mantenendosi vicino alla scogliera, e offrendo di quando in quando alcuni begli scorci panoramici, che si aprono nella macchia mediterranea.
In appena qualche centinaio di metri si raggiunge Cala San Quirico, una distesa di ciottoli alla foce di un piccolo fosso quasi sempre in secca (42.976077, 10.487718), con una piccola area attrezzata con tavoli da picnic al riparo dell’ombra dei pini.

Da qui, si prosegue passando proprio sulla spiaggia e immergendosi nuovamente nella folta pineta. Il sentiero si addentra leggermente nel bosco. Proseguite fino a quando il percorso non attraverserà un tratto allo scoperto, con solo bassi arbusti a circondarvi. Da qui potrete vedere davanti a voi il promontorio di Punta della Galera e, subito prima, Cala del Lupo.
Proseguite e, una volta tornati nel bosco, troverete un accidentato sentiero che scende evidentemente verso la spiaggia (42.968903, 10.485592), calando dalle rocce digradanti fino ai levigati ciottoli che compongono questa selvaggia e isolata spiaggia dalle acque turchine.

Recensioni, attrazioni correlate e maggiori informazioni sulle spiagge descritte si trovano in weBeach – Toscana.
Le varianti
Per chi ha buona gamba, il sentiero 302 prosegue oltre Cala del Lupo ed arriva fino a Cala Moresca, altra bella spiaggia al limitare di Piombino. La lunghezza totale di questo percorso è di 9,4 km ed è noto come Via dei Cavalleggeri.
Una volta a Piombino si può tornare a Baratti per il medesimo sentiero, oppure imboccare il sentiero numero 300, che parte da Cala Moresca e riporta al punto di partenza percorrendo una via più interna rispetto al mare.

Per chi volesse accorciare il tragitto, l’alternativa principale è quella di parcheggiare nel parcheggio di Reciso (42.984026, 10.492211). Da qui è possibile accedere direttamente agli altri sentieri attraverso il percorso 301, che scende in meno di 1 km alla Buca delle Fate, tagliando così il sentiero principale proposto di circa 2 km.
E’ una zona che ho sempre sfiorato andando all’isola d’Elba, ritenevo fosse interessante, osservando le coste dal traghetto… ed è vero!