di Paolo De Luca (Maestro di Sci – Accompagnatore di media Montagna a Pietracamela, Teramo)
Le foto ritraggono la storica seggiovia monoposto “Prati Di Tivo – La Madonnina ” costruita nel 1966 dalla rinomata ditta fratelli Marchisio di Torino e sostituita nel 2008 con un moderno Telemix (seggio – cabinovia).
In una foto, in particolare, è ritratto il seggiolino che ho esposto di fronte alla mia casa a Pietracamela (TE) la cui presenza evoca innumerevoli ricordi legati alle salite alla Madonnina del Gran Sasso ( 2000 mt) sia in inverno che in estate.
Chi ha vissuto la montagna dei Prati Di Tivo non può non essersi seduto su quei seggiolini: 20 minuti di percorso con un paesaggio straordinario intorno ed un massiccio dolomitico di fronte.
Sono pertanto onorato di poter custodire un piccolo ricordo, una parte di memoria della storia dei Prati di Tivo e del Gran Sasso D’Italia e per questo ringrazio la ditta fratelli Marchisio e ringrazio i miei amici Erminio Di Lodovico, Francesco Bartolomei, Fausto Quaranta, Antonio Riccioni, Carmine Ruggieri per la loro non comune gentilezza e preziosa consulenza.











Che belle foto! Evocano uno spirito scomparso che sapeva di semplicità e contentezza. E poi per prendere questo vecchio tipo di impianti (come anche e forse di più, le cestovie o bidonvie) serviva un po’ di agilità e senso dinamico per coordinarsi con il seggiolino. Tutte caratteristiche che avevano anche gli anziani che volevano servirsi di questi impianti. Oggi ci sono aiuti e favoristismi tecnici che fanno si che l’utente possa abbandonarsi come una larva all’impianto che lo trasporterà nella “massima sicurezza” fino in cima. Non ci sono meriti né sentimentalismi ma solo biglietti da pagare in cambio di un servizio. Punto.
Non è una tragedia, ma un po’ di tristezza la mette.
Mi associo alle considerazioni di Cominetti. A Bardobecchia, negli anni 70, ho imparato a sciare partendo con una seggiovia monoposto come questa. Che ebbrezza! Gli impianti di oggi, con rallentamento prima di essere caricati, mi fanno una tristezza abissale. Complimenti per la conservazione del seggiolino!