E’ di oggi 29 marzo 2020 il nuovo episodio di Ragni Around the World, il progetto che prevede la messa on line gratuita della versione integrale dei loro più bei film di alpinismo.
Questa volta ci portano nel deserto algerino, sulle pareti del Garet El Djenoun, con la spedizione del 2002 che ha visto protagonisti Simone Pedeferri, Marco Vago e Massimo Max Bosetti, con il veterano Mario Conti in qualità di capo spedizione. Una splendida avventura, che segna un momento fondamentale di svolta e rinascita per il gruppo Ragni.
Dopo una seconda metà degli anni ’90 segnata da tragedie e difficoltà, nei primi anni del nuovo millennio i Ragni ripartono. Lo fanno con lo stile e lo spirito che li ha caratterizzati da sempre: con una spedizione di pura esplorazione e arrampicata, i cui protagonisti sono dei giovani che formeranno la nuova generazione del gruppo, ma anche un personaggio come Mario Conti, che la storia dei Ragni l’ha scritta e continua ancora oggi a guidarla e ispirarla.
Simone Pedeferri e Marco Vago hanno talento e capacità tecniche da vendere, ma soprattutto energie e idee nuove, proprio come quella di recarsi nel deserto algerino ed aprire una via in arrampicata libera sulla parete del Garet El Djenoun.
Il loro stile nei decenni a venire verrà emulato da tantissimi giovani, Ragni e non solo, ma vent’anni fa era quasi pionieristico e rompeva gli schemi.
Il film, raccontato dalla voce narrante di Massimo Bosetti, trasmette appieno il senso e lo spirito di quest’avventura un po’ fuori dal tempo, ma anche per certi versi così attuale.
17 giorni di deserto nel centro dell’Algeria, sospesi tra cielo e sabbia: in mezzo, la Garet el Djenoun, la montagna degli spiriti e delle leggende. L’obiettivo era tracciare una via di arrampicata libera nel continuare la ricerca di sensazioni che portano a scalare in questi luoghi. E così è stato, arrivano la sera del 16 marzo 2002 a Tamanrasset, il 17 fanno le ultime compere con le loro guide, il giorno dopo partono e arrivano sotto la Garet: Il 19 il materiale è trasportato sotto la parete. Pedeferri non sta bene, così il duro lavoro è svolto da Vago, Conti e Bosetti, tre ore di sentiero per raggiungere il campo avanzato al colle nord.
Il 21 Simone si sente meglio e così portano il materiale dal campo fin sotto alla parete ovest. Nel frattempo studiano la linea.
Il 22 cominciano a chiodare dalle 7 di mattina fino a mezzogiorno, poi il sole è troppo caldo e si arriva a più 45°. Il giorno successivo Vago sta male al campo avanzato a causa della disidratazione (l’acqua è poca e devono razionarla), così ci prendiamo un giorno di riposo.
Il giorno 24 continuano a scalare con non pochi problemi (il trapano non funziona correttamente e gli concede solo 5 fori al giorno) così come il giorno dopo. Intanto Max e Mario continuano a portare cibo e acqua, siamo al 26 marzo e la via è terminata con gli ultimi tiri della via Mosquitos… fino alla cengia.
Il 27 sono tutti e quattro al bivacco e partono per liberare la via… Finalmente possono scalare leggeri in parete senza più tutto quel materiale, il genio della Garet farà anche il regalo di un 8a a Simone, che libera così il tiro chiave della via.
Dal 28 al 31 marzo si spostano nella zona del Tesnou, cioè all’Elephant, ripetendo due vie, una di 6b e una di 6c , poi tra l’Elephant e Tamanrasset fanno una trentina di nuovi passaggi boulder, alcuni bellissimi come la Gazzella, 7b+, e il Ghepardo, 7c.
La via della Garet si chiama: Via dei ragni Mariolino fotonico. Mario Conti, Marco Vago, Max Bosetti, Simone Pedeferri, 13 lunghezze, difficoltà 8a e A1, 400 metri con soli 13 spit comprese le soste. Materiale: 2 serie di friend micro, 2 serie fino al 3, una serie di dadi, qualche chiodo fine.
Aperta con pochi spit (13), le soste parzialmente sono lasciate attrezzate. Via fantastica su muri verticali e fessure di tutti i tipi, un sogno reale. La via consta di 8 nuove lunghezze, più tre tiri di Mosquitos 1986 più ancora due tiri di una via spagnola del 1985.