A La Thuile si sconfina in Francia, a Pila il downhill è uno spasso e a Cervinia si parte dal ghiacciaio. In mountain-bike sono tante le esperienze da provare, specie se c’è un’offerta da cogliere al volo.
La moda dell’estate in Valle d’Aosta: il downhill
di Chiara Todesco
(pubblicato su lastampa.it/montagna il 1 agosto 2022)
Dal fondovalle alla quota, in ogni caso in Valle d’Aosta quest’estate si pedala. E-bike o mountain-bike che sia le proposte sono tante e le occasioni per scoprire le bellezze della regione sulle due ruote pure.
A cominciare dal capoluogo: tre giorni alla scoperta di Aosta, tra natura, panorami, enogastronomia è il pacchetto proposto a partire da 490 euro per chi vuole trascorrere in valle tre notti. Nel pacchetto oltre all’hotel sono compresi anche le colazioni, due degustazioni nelle cantine dei produttori locali, un pranzo in rifugio e l’accompagnamento di una guida di mountain bike.
Si sale di quota e ci si sbizzarrisce lungo sentieri di tutti i livelli a La Thuile: gli impianti di risalita, attrezzati per il trasporto delle mountain bike, permettono di guadagnare quota in poco tempo e accedere ai bike park.
Il terreno di gioco è ampio: volendo si sconfina fino a La Rosière, in Francia, come succede in inverno con gli sci ai piedi. 220 km sono i sentieri praticabili in tutto l’Espace e ce ne sono di diverso tipo e difficoltà.
Anche La Thuile ha messo in campo un’offerta ad hoc per i bikers: il pacchetto “Enduro Downhill”. Prevede il biglietto per gli impianti giornaliero (o volendo anche mattinata o pomeridiano) e il noleggio della mountain-bike scegliendo tra diversi modelli (enduro expert o enduro gold per adulti, oppure enduro junior), con una tariffa che parte da 44 euro.
Paradiso per i bikers è anche Pila. Adatto a tutti e ideale per le famiglie è il “Commencal flow trail”: una pista divertente da percorrere in discesa che attraversa sempre tutto il comprensorio.
Appena si arriva in quota con la telecabina che parte da Aosta c’è la Pump Track ad accesso gratuito, mentre la seggiovia Chamolé permette di accedere alla rete di piste cross-country ed enduro e ai numerosi sentieri che spaziano in tutto il comprensorio estivo.
A sottolineare l’importanza di una stazione come Pila nel mondo della bike c’è l’appuntamento in calendario dal 9 all’11 settembre, ovvero le finali della “iXS Downhill Cup”.
Aperta a tutti i bambini è invece la manifestazione “Mtb Kids Open Day” in programma la prima domenica di agosto: una giornata con i grandi e gli esperti di questa disciplina per divertirsi lungo la flow trail e i trail del bikepark.
Si pedala tutta l’estate all’ombra della Gran Becca a Cervinia: gli oltre 100 km di sentieri del bike-park si snodano con lunghezze e dislivelli negativi da record, alcuni partendo dal ghiacciaio.
E sul fronte delle gare, imperdibile l’appuntamento di fine luglio (30-31) con la “Maxiavalanche”: spettacolare gara di Enduro mountain-bike che parte da Plateau Rosà e arriva a Breuil-Cervinia.
Sempre per quanto riguarda pacchetti e proposte, ci sono molti hotel che per andare incontro alla passione dei suoi ospiti per le due ruote offrono occasioni ghiotte. Come l’Hotel La Vetta, questa volta tra le montagne piemontesi, a San Domenico di Varzo: pernottamento di due o più notti con colazione e bikepass giornaliero da 199 euro.
Il commento
di Carlo Crovella
Ci mancava anche l’esplosione della moda MTB downhill!
La cronista non ha nessuna colpa, lei descrive la situazione in essere. Ma è quest’ultima che rende tristi: i tracciati per le MTB downhill sono delle ferite profonde nel terreno, richiedono lavori di preparazione (curve paraboliche, solchi ben segnati…) e, in caso di abbandono se la moda passerà, impiegheranno decenni a riassorbirsi nelle fattezze del terreno.
Non ha colpa la cronista neppure nel riutilizzo del “gergo” tipico di quel mondo: è il gergo in sé che disturba e ferisce i tradizionali appassionati della montagna.
“Pacchetto Enduro Downhill”, “Commencal flow trail”, “Pump Track”, “dislivelli negativi da record, in alcuni casi partendo dal ghiacciaio”… (chissà se l’estate prossima esisterà ancora, il ghiacciaio, NdR).
Più spazio concediamo a questa montagna anomala, consumista e falsamente innovativa e meno ne avremo per quella che amiamo, tradizionale e conquistata con fatica!
La cosa peggiore è che questo modo di “usare” la montagna alimenta un divertimento superficiale, edonistico, imperniato sugli impianti di risalita. Almeno si guadagnassero la partenza delle discese sudando in salita sui pedali delle loro MTB! No, figuriamoci, lo sforzo fisico la faranno nel tardo pomeriggio, in sala pesi del loro hotel, e a seguire un bell’idromassaggio con vista sulla Gran Becca!
C’è un detto, che credo sia trasversale a tutte le regioni italiane, ma che è sicuramente presente nella cultura spicciola piemontese. Tradotto in italiano, sancisce: “Hai voluto la bicicletta? E adesso pedala!”.
Per stavolta sono d’accordo con Carlo.
Quest’estate mi sono trovato a fare una discesa dall’altopiano del Pralongià verso Corvara con un tracciato di downhill che passava di fianco…
Invito il signor Carlo a farsi una giornata a Pila prima di parlare di fatica, nonostante gli impianti di risalita dopo anche solo un pomeriggio di riding intendo in Bikepark non sentirai più le braccia/mani e le ginocchia, la stanchezza e la fatica la senti eccome anche in trail da downhill!!