Portami su

di Giovanni Massari
(presentazione dell’omonimo film documentario)

Un nuovo capitolo molto importante si era aperto tre anni fa per l’asd Usacli Arrampigranda. Grazie a Gian Piero Porcheddu, direttore della Cooperativa Coesioni Sociali, che gestisce strutture residenziali e semi residenziali dove si accolgono adolescenti e pre-adolescenti fragili o che hanno intrapreso percorsi di riabilitazione, era iniziato un percorso con un gruppo di ragazzi e ragazze completamente digiuni di arrampicata.

Per loro è stato un passo nuovo e importante perché l’arrampicata è uno sport in cui il soggetto mette in campo una serie di abilità che si rivelano molto utili al transfert nella vita quotidiana.

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Arrampicare mette in gioco nell’individuo una serie di sicurezze che trasportate in ambito verticale diventano insicurezze e il loro superamento determina una nuova presa di coscienza su chi si è e su cosa si può fare anche nella vita quotidiana. Superare l’ancestrale paura del vuoto e di cadere può determinare una reazione positiva nell’individuo tale da aumentare la sua autostima e la sua autonomia personale.

Non secondario è l’aspetto relazionale collaborativo che pone l’individuo padrone delle sue azioni ma al tempo stesso, quando sbaglia e rischia di cadere, dipendente dall’attenzione di un altro soggetto nel quale, idealmente ma anche praticamente, deve riporre la sua stima e al quale affida la sua incolumità.

Tutte queste caratteristiche rendono l’arrampicata, oltre che un sano esercizio fisico, anche un ottimo mantra motivazionale per tutti ma anche per adolescenti insicuri o disabili di lieve gravità che abbiano necessità di trovare maggiori conferme personali ed un rapporto di fiducia nel prossimo.

Oggi, a distanza di tre anni e dopo numerose uscite pratiche, il risultato è stato davvero confortante ed è sotto gli occhi di tutti.

L’incontro tra Arrampigranda e Coesioni Sociali cosi come l’incontro tra la mia storia e la storia di Gian Piero, ha permesso ad Andrea Gallo di raccontare questa esperienza.

Il film documentario di Andrea Gallo parla di questo percorso e di cosa può fare a livello educativo l’arrampicata sportiva.

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