Preferisco ghisarmi

Il gruppo di arrampicata Brocchi Sui Blocchi propone un nuovo podcast che racconta l’arrampicata vista dagli occhi di arrampicatori non professionisti. Qualcosa che manca nell’offerta per gli appassionati della disciplina.

Preferisco ghisarmi
di Amedeo Cavalleri
Foto di Roberto Mor 

Raccontare l’arrampicata dal punto di vista degli “ultimi”, da sempre focus comunicativo del progetto Brocchi Sui Blocchi, è l’obiettivo principale del podcast Preferisco Ghisarmi, disponibile su Spotify, Apple Podcast e Amazon Music  da giovedì 26 gennaio 2023.

Partendo da una storia d’arrampicata (tratta da un libro, un film o un fatto realmente accaduto) i 4 speaker del gruppo – Amedeo, Dario, Davide e Roberto – si confrontano su vari temi d’arrampicata, dialogando e discutendo sull’evoluzione di questa disciplina e su tutto ciò che la circonda.

La prima stagione di Preferisco Ghisarmi (7 puntate che verranno pubblicate ogni giovedì tra gennaio e marzo) affronterà temi quali l’attivismo, l’ambientalismo, il sassismo, l’allenamento, la comunicazione.
Lo scopo del progetto è creare dibattito costruttivo attorno ad alcuni temi che rientrano nel più ampio spettro dell’arrampicata sportiva, ma anche informare attraverso storie di grandi personaggi dell’arrampicata. Non mancherà una buona dose di intrattenimento, con l’ironia (e l’auto-ironia) che contraddistingue i Brocchi Sui Blocchi.

«Preferisco Ghisarmi significa mettere l’arrampicata davanti a tutto, sia che tu sia un professionista o solo un appassionato. Abbiamo ideato un formato che partisse dalle storie dei grandi della montagna, da Guido Rossa a Tommy Caldwell, passando per Jacopo Larcher e molti altri, andando poi a sviluppare dei dialoghi che esprimessero il punto di vista di arrampicatori qualsiasi, quali siamo noi Brocchi» racconta Amedeo Cavalleri, responsabile del progetto, che aveva già realizzato un podcast sui libri d’arrampicata nel 2020 durante il primo lockdown.

Le grafiche del podcast sono state realizzate da Michela Cavalleri, brand designer, che aveva già realizzato il rebranding del progetto Brocchi Sui Blocchi.
La sigla è stata realizzata da Lorenzo Badioli, in arte Pupetti Tutti Matti, content creator che ha già collaborato con profili quali Amazon Italia, NeN e zeroCO2, divenuto un fenomeno social per i suoi video animati e le divertenti canzoncine.
Produzione e montaggio saranno realizzati direttamente da Brocchi Sui Blocchi, sotto la direzione di Roberto Mor

Il progetto è supportato da La Sportiva, il brand leader nel mondo dell’arrampicata, da sempre ai piedi degli atleti e delle storie che hanno segnato la storia dell’arrampicata di cui il progetto editoriale dei Brocchi sui Blocchi si da l’obiettivo di diffondere e raccontare.

Amedeo Cavalleri

Brocchi Sui Blocchi 
Brocchi Sui Blocchi è un progetto di comunicazione sull’arrampicata sportiva. Attraverso vari canali viene raccontata l’arrampicata degli “ultimi”, gli scarsi, elevandoli a personaggi degni di avere una storia da raccontare.

Nel dicembre 2016, Amedeo Cavalleri, fondatore dei Brocchi, decide di creare il profilo instagram del gruppo con l’intento di raccontare scherzosamente il loro approccio all’arrampicata. Nasce così il progetto social Brocchi Sui Blocchi.
Attraverso i vari canali vogliono raccontare l’arrampicata degli ultimi, gli scarsi, elevandoli a personaggi degni di avere una storia da raccontare. Vogliono togliere il protagonismo della prestazione per mettere al centro del racconto le persone e le esperienze. Negli anni, hanno deciso di utilizzare i loro canali per parlare anche di argomenti che stanno loro a cuore, come l’ambientalismo, la lotta al sessismo, i disturbi alimentari nell’arrampicata e molto altro.
Il loro obiettivo è creare una community di arrampicatori inclusiva, impegnata e partecipativa, dove vivere l’arrampicata con entusiasmo e autoironia. Soprattutto libera dalle discriminazioni e dalla prevaricazione. Puoi unirti a loro su Instagram (25.000 followers), Facebook (12.000 followers) e TikTok (11.000 followers).

https://brocchisuiblocchi.com/

info@brocchisuiblocchi.com

Referente: Amedeo Cavalleri

Rispetto
Non facciamo differenze di sesso, genere, etnia, religione, marca di birra bevuta o grado: l’arrampicata è libertà, un posto dove ognunə possa esprimere se stessə”.

Ambientalismo
Siamo arrampicatori, non consumatori. Vogliamo vivere le cose, non semplicemente consumarle: compresa la montagna. Amare i luoghi in cui pratichiamo lo sport vuol dire lasciarli uguali o meglio di come li si era trovati.
Amiamo la natura, la rispettiamo e la difendiamo, in ogni nostra iniziativa
”.

Brocchi Manifesto
(pubblicato sulla Climbing Travel Guide di Mapo Tapo, il Brocchi Manifesto, tenta di racchiudere in poche righe il pensiero che anima Brocchi sui Blocchi)

Il 99% delle volte l’arrampicata è una sconfitta. Amedeo appeso nella falesia “Never Sleeping Wall” – Viaggio in Sicilia con MapoTapo. © Roberto Mor

Se inizi ad arrampicare dopo i 20 anni sai cos’è l’assurda felicità di chiudere le prime vie in palestra; quelle vie su cui i ragazzini dell’agonismo, con almeno 10 anni meno di te, neanche si scaldano; le stesse vie su cui anziani alpinisti delicatamente passeggiano.

Tu sei lì, con i tuoi avambracci perennemente ghisati in quel limbo di chi scala sognando di diventare il nuovo Megos e la consapevolezza di aver usato i tuoi anni migliori praticando altri sport; da una parte l’ardente passione, la voglia di scalare, la necessità di migliorarsi, dall’altra il sapere che tutto questo non ti costruirà un futuro: questi siamo noi, i Brocchi.

Cresciuti sui campetti in cemento, tra una partita a calcio o a pallacanestro. All’arrampicata ci siamo avvicinati tardi, chi spinto dall’amore per la montagna, chi tirato dentro dagli amici.

Ci siamo conosciuti all’interno di una palestra che ormai non esiste più, e abbiamo scoperto uno sport dove la competizione con gli altri non ha, per noi, alcun senso: chiudere una via non impedisce ad un altro di fare lo stesso, e il fallimento, beh… l’arrampicata è 99% sconfitta.

Viaggio e condivisione. Brocchi Sui Blocchi e amici durante il viaggio in Sicilia con MapoTapo. © Roberto Mor

C’è però un fattore che non avevamo previsto nell’arrampicata: per quanto essa possa essere uno sport individuale, viverla in condivisione divide la fatica, allevia il dolore nella sconfitta e moltiplica la gioia del successo.

L’amicizia è ciò che davvero ci ha fatto innamorare dell’arrampicata: i viaggi insieme, i racconti, i discorsi sotto la parete, crescere attraverso gli altri, imparare, condividere e confrontarsi: questo è Brocchi sui Blocchi.

Nei viaggi, tra le risate e i momenti di condivisione abbiamo ascoltato, imparato, discusso e ci siamo confrontati su cosa fosse per noi questo sport. Abbiamo scoperto che per noi l’arrampicata non si ferma semplicemente al confrontarsi con la roccia: l’arrampicata è prima di tutto un viaggio, fatto di svase maledette, catene irraggiungibili e birrette ghiacciate; ma soprattutto un viaggio alla scoperta di noi stessi, degli altri e del mondo.

In questo fantastico viaggio che è l’arrampicata non esiste una ricetta giusta, ogni arrampicatore viaggia come preferisce, il nostro mantra è solo uno:
“Avere rispetto”, forse inteso nel concetto più generale di amore, per la storia, per l’ambiente e per le persone.

Amare l’ambiente significa non lasciare tracce, che siano mozziconi di sigaretta, bucce di banana, pezzi di tape o prese modificate; lascio il posto come lo avevo trovato e mi porto via tutto quello che avevo con me quando sono arrivato. Vivo la natura, la amo, la rispetto e la difendo, perché quello che amiamo di questo sport non è solo il gesto, ma anche il luogo dove lo pratichiamo.

Rispettare le persone vuol dire non fare differenze di sesso, genere, etnia, religione, marca di birra bevuta e neanche di grado: siamo tutti innamorati dello stesso sport e questo ci rende tutti e tutte sorelle e fratelli. Questo vuol dire anche avere rispetto dei propri limiti e di quelli degli altri, riconoscere ogni altro arrampicatore come pari, per la passione che condividiamo più che per qualsiasi contrasto che potremmo avere. L’arrampicata è libertà, non esiste un modo giusto di viverla.

Siamo amici, non competitivi, antifascisti, antisessisti, ambientalisti e, anche se siamo scarsi, amiamo raccontarci: questo è il Brocchismo.

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1 Comments

  1. says: Carlo Crovella

    Non sono più così incistato per l’arrampicata come alcune decenni fa, ma mi interessa molto il suo risvolto ideologico e culturale. L’iniziativa mi intriga assai e attendo con trepidazioni le prossime puntate. Ciao!

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