Domenica 13 aprile 2025 oltre 50 organizzazioni manifesteranno per denunciare gli abusi e l’illegittima appropriazione che si stanno attuando sul Monte Altissimo
tramite l’escavazione selvaggia.
Il Monte Altissimo non si vende: la montagna non si arrende
Nella manifestazione “Il Monte Altissimo non si vende. La montagna non si arrende”, in programma a Seravezza (LU) domenica 13 aprile 2025, con ritrovo al Palazzo Mediceo alle 10.30, oltre 50 organizzazioni si sono unite per denunciare e contrastare gli abusi e l’illegittima appropriazione che la società Henraux spa sta attuando sul Monte Altissimo tramite l’escavazione selvaggia, insieme all’amministrazione comunale di Seravezza e con la connivenza della Regione Toscana.
Il tutto contro l’interesse pubblico generale, a danno dell’ambiente, del paesaggio e degli abitanti delle frazioni montane, unici per legge ad aver titolo dell’uso delle terre collettive del Monte Altissimo, in quanto custodi del loro valore ambientale.
La manifestazione fissata per il 13 aprile 2025 a Seravezza è aperta a tutti coloro che condividono ciò che qui sotto esponiamo, sia nel percorso di costruzione che nella giornata di mobilitazione.
Agli aderenti a partiti politici si chiede di partecipare a titolo individuale e senza esporre simboli di partito.
L’antefatto
Non è facile ricapitolare in poche righe questa vicenda di devastazione ambientale e di arroganza istituzionale all’ombra delle Apuane. È accaduto che dopo un contenzioso ultra trentennale tra i frazionisti (gli aventi diritti collettivi sui terreni che nell’insieme costituiscono un uso civico) e la Henraux Spa, è intervenuto il Commissario agli Usi Civici con una sentenza secondo la quale quasi 2 milioni di metri quadrati del Monte Altissimo sono stati “erroneamente” iscritti al Catasto da Henraux come propri, ma sarebbero in realtà occupati e in parte già escavati senza alcun titolo valido, e quindi da restituire al Demanio collettivo e civico.
Questa sentenza è stata impugnata da Henraux, che ha però voluto anticipare il pronunciamento, o forse evitarlo, promuovendo una richiesta di conciliazione anche per escludere i frazionisti.
Ma qui entrano in gioco il Comune di Seravezza e la Regione Toscana, che hanno decisamente spostato l’ago della bilancia in favore di Henraux. In buona sostanza hanno piegato leggi e sentenze in maniera da mettere fuori gioco l’ASBUC (Amministrazione Separata dei Beni di Uso Civico, organo di rappresentanza dei frazionisti) e rimettere al Sindaco ogni decisione.
Il Sindaco e la Regione hanno così autorizzato Henraux a scavare per 10 anni quasi 500.000 metri cubi, che nell’ipotesi più contenuta renderanno all’azienda almeno fra i 3 e i 5 miliardi di euro, in cambio del versamento alle casse comunali di 100.000 € all’anno per 10 anni, quale compensazione della rinuncia dei terreni, di cui però sono unici titolari i frazionisti e non il Comune.
Di fatto una espropriazione forzata, o un regalo, dipende dai punti di vista.
Ma la Corte d’Appello non ha avallato la mancata convocazione delle elezioni dell’ASBUC da parte della Regione, ha invece disposto che questa debba dare corso alla nomina della rappresentanza dei frazionisti e ha fissato una nuova udienza per il 4 marzo 2025. E di nuovo gli Enti hanno giocato le loro carte per mettere fuori gioco i frazionisti: la Regione ha preferito in modo fuorviante applicare il Regio Decreto 332 del 1928, mancando di ricondurlo alle leggi della Repubblica Italiana e della stessa Regione Toscana per la determinazione della rappresentanza civica, per cui ha sorteggiato il 9 febbraio 2025 i rappresentanti invece di individuarli mediante elezione.
La Corte si è riunita a Roma il 4 marzo 2025, ma dopo il viaggio (a proprie spese) verso la capitale i cinque sorteggiati hanno scoperto:
– che la Corte non li ha convocati;
– che non hanno la possibilità di intervenire perché in Corte si deve essere rappresentati da un avvocato e con una posizione unitaria;
– che la Regione ha confermato le nomine tardivamente impegnandoli però a recarsi a Roma.
E dunque nulla di fatto e paradossalmente tutto è compiuto, la conciliazione è sparita all’orizzonte. La Corte si riunirà a maggio 2026.
Nel frattempo, il 24 marzo 2025 il Commissario agli Usi Civici ha emesso sentenza sulle varie questioni poste dai frazionisti:
– che si accerti l’esistenza di un conflitto di interesse fra Comune e abitanti delle frazioni montane;
– che il Sindaco si astenga da qualunque atto di gestione del patrimonio di demanio civico;
– che la Regione indichi le elezioni ASBUC;
– che venga respinto il tentativo del Sindaco di dimostrare che gli aventi diritto non siano i frazionisti ma tutti gli abitanti del Comune, cosa che gli darebbe titolo a rappresentarli così da portare avanti, senza coinvolgere la popolazione, la sua linea di compiacenza verso Henraux.
La determinazione dei manifestanti è che l’Altissimo e le aree sulle quali la Henraux intende sviluppare l’attività estrattiva (il cui stile devastante è manifestato con la demolizione del Picco di Falcovaia e la distruzione del sentiero CAI n. 31) siano tutelati per il loro evidente valore ambientale e paesaggistico.
La democratica costituzione della ASBUC sarebbe stata e resta un passaggio importante verso questo obiettivo e verso la civiltà: la vicenda del sorteggio ha scavato un baratro tra il comportamento degli Enti pubblici e il rispetto dell’ambiente e dei cittadini, distanza che la Regione ha voluto marcare anche geograficamente disponendo che il sorteggio si svolgesse a Grosseto, dall’altra parte della Toscana.
In Regione Toscana, il cui Presidente considera le Apuane solamente un “giacimento economico” e non uno straordinario patrimonio ecologico, storico e paesaggistico, sembrano fiabe le disposizioni della Costituzione, che «tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni» (art. 9) e che sancisce che «l’iniziativa economica… non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale» (art. 41).
I fatti
In attesa del pronunciamento della Corte d’Appello, Henraux è stata indebitamente autorizzata dal Sindaco di Seravezza a sottrarre per sempre alla montagna in 10 anni quasi 500.000 metri cubi, che renderanno almeno fra i 3 e i 5 miliardi di euro, su terreno del Demanio Civico e comunque bene dell’intera collettività.
Ci si ribella a questo stato di cose, a questa negazione dei principi democratici e a questa devastazione che alla montagna sostituisce il nulla, che di fatto realizza un furto dell’ambiente e della democrazia.
L’evento del 13 aprile 2025 intende manifestare proprio a Seravezza lo sdegno e l’opposizione, con l’intento anche di informare e sensibilizzare la popolazione delle frazioni, di tutta Seravezza, della Versilia e del mondo intero, perché ciò di cui sono vittima il Monte Altissimo e il Monte Pelato è emblematico delle modalità con cui l’estrattivismo sottrae Natura, devastando l’assetto idrogeologico, naturalistico, ambientale, storico e sociale dei territori, e anzi letteralmente li sottrae per sempre alle attuali e future generazioni.
Si vuole chiedere che questo sconcio non trovi applicazione. Si vuole difendere la montagna da ulteriore saccheggio e sostenere i diritti dei frazionisti.
Gli obiettivi
Sul piano ambientale
Proteggere l’Altissimo, il Pelato e le Apuane dall’estrattivismo, che ha come unico fine l’arricchimento privato con la connivenza degli Enti Pubblici, realizzato attraverso l’estrazione incontrollata del marmo, lo sfruttamento esasperato delle risorse e la vendita con ricavi opachi nella loro effettiva consistenza, lasciando nel territorio devastazione e impoverendo il patrimonio naturale e le popolazioni.
Chiedere un’efficace azione di tutela della flora, della fauna e dell’acqua, del paesaggio e del profilo delle montagne e un concreto programma per un modello economico alternativo e ecosostenibile.
Sul piano politico
Rieleggere gli organi amministrativi dell’ASBUC, mediante l’applicazione del pieno principio democratico che gli elettori siano i frazionisti della montagna seravezzina, in quanto riconosciuti come i soli legittimi e secolari titolari di diritto sulle terre collettive e in quanto tali custodi di quelle terre per la perpetuazione del loro valore ambientale.
Sul campo
– Regione: esigere che venga applicato almeno quanto previsto dalle leggi regionali per sapere quanto marmo scende dalle nostre montagne e la sua effettiva destinazione. E quanto di questo marmo si traduce davvero in lavoro svolto in zona e in posti di lavoro, che sappiamo vertiginosamente ridotti negli ultimi decenni e usati per giustificare una inaccettabile devastazione.
– Parco delle Apuane e Comuni interessati: richiedere con fermezza il controllo del rispetto delle leggi e delle prescrizioni autorizzative che vincolano lo svolgimento dell’escavazione nell’interesse comune e che ad oggi restano solo sulla carta, lasciando mano libera ai distruttori delle nostre montagne.
In sostanza, con la mobilitazione si vuole innanzitutto dare risposta ai tanti quesiti che si pone la popolazione locale, volutamente disinformata dal potere politico- amministrativo che ha sposato l’interesse di aziende private, presentandolo ingannevolmente come portatore di benessere collettivo.
In conclusione
Questo è l’impegno di canalizzare tutte le energie per portare la conoscenza di questa vergogna a livello regionale e nazionale, in quanto questa emblematica vicenda del Monte Altissimo evidenzia l’arroganza con cui è stata ripetutamente calpestata ogni forma di democrazia e l’assoluto prevalere di interessi di aziende private che realizzano profitti in danno alla collettività e ai beni comuni.
Le adesioni
Ecco l’elenco in ordine alfabetico delle sottoscrizioni al 12 marzo 2025:
500 sulla battigia
Amici Della Terra Versilia
Apuane Libere
ARCI La Gora APS, Carrara
Associazione Tutela Ambientale Versilia
Athamanta
CAI Massa
CAI Pietrasanta
CAI Regionale Toscana
CAI Viareggio
Cantiere Sociale Versiliese, Viareggio
Circolo ARCI Chico e Marielle, Carrara
CITIP Seravezza – Comitato Indipendente per la Trasparenza l’informazione e la Partecipazione
Code per Curiosi
Comitato contro la discarica Ex Cava Fornace
Comitato Custodi della Ceragiola, Pietrasanta
Comitato Le Voci degli Alberi
Comitato Monte Costa
Comitato Ugo Pisa, Massa
Commissione Regionale Tutela Ambiente Montano – CAI Toscana
Coordinamento Ambientalista ApuoVersiliese
Cotec – Comitato Temporaneo per le elezioni degli organi dell’ASBUC della Montagna, Seravezza
C.S.O.A Casa Rossa Occupata, Montignoso
FFF Fridays For Future Massa
GasVezza, Pietrasanta
Italia Nostra Massa Montignoso
Italia Nostra Toscana
Italia Nostra Versilia
Legambiente Versilia
Mountain Wilderness
Movimento Blu
NPU Nuovi Paesaggi Urbani
Parco della Rinchiostra
Rete Ambientale Versilia
Sherpa- Alta quota di verità
Ultima generazione
WWF Alta Toscana
WWF Massa Carrara
Dov’è il commento di Ratman sulle sciocchezzuole da ecologisti radical-chic?
È la lettura di articoli del Fatto quotidiano e della Nazione che aiuta a comprendere meglio la natura della questione; questo articolo, non che dica cose non vere, ma le colora di una retorica che soffia sul fuoco del “compagno che corre al suo dovere e trionfi la giustizia proletaria”. C’est Comme Ça, qui siamo sulle barricate.
La questione è che una azienda fa il suo profitto dal 1800 barcamemandosi, dal 1980, tra condizioni Legislative fosche, forze politiche inadeguate e controparti assenti per vari motivi.
Esiste sul monte Altissimo una vita rurale attiva – i frazionisti che possono rivendicate questi diritti: di pascolo Il legnatico La semina Lo stramatico (parole quasi medioevali) – conculcata dallo scavo della montagna? Oppure il monte versa nelle condizioni di abbandono come tutti i monti d’italia?
Il 3 aprile erano 12, rappresentanti di 50 associazioni ecologista – neppure un frazionista? – ma era un giovedì – a protestare sotto il comune.
Esiste una popolazione locale – tipo gli indiani d’America – alla quale hanno rubato la terra per un pugno di dollari? Non sembra.
Ci sono però molte persone che guardano le Apuane da lontano e soffrono.
Speriamo che smettano di distruggere le montagne.
Ratman la speranza lasciamola ai credenti cattolici…… A me rimane piuttosto disillusione e accettazione …..e tanta rabbia da estinguere