Il senso dell’alpinismo tra passato, presente e futuro & le altre notizie
da Linee di Matteo Serra, n. 58
(pubblicato in open.spotify.com nel dicembre 2023)
In questo episodio andiamo sulle vette più alte del mondo per riflettere insieme sul senso dell’alpinismo, una disciplina-sport che da secoli mette davanti all’essere umano la sfida più grande, quella con la natura e le montagne.
L’Alpinismo è una disciplina nata seguendo lo spirito dell’avventura, il senso di avanzare verso l’ignoto, senza sapere cosa ci aspetta; oggi è diventato anche uno Sport, una competizione, con i suoi record e l’attenzione al tempo.
L’Alpinismo oggi si divide in mediatico, quello che cattura i titoli dei giornali, e poi c’è quello delle privazioni, di chi vuole dare importanza al come e al dove si arriva, senza prestare attenzione a quanto ci si mette. E infine c’è quello commerciale, con centinaia di turisti che ogni anno sborsano migliaia di dollari per farsi accompagnare sopra la vetta dell’Everest. Ne parliamo con Alessandro Gogna, alpinista, guida alpina e storico dell’alpinismo tra i più apprezzati e noti a livello internazionale.
E poi le notizie della settimana, dai problemi climatici del Surf alle Olimpiadi di Parigi ’24 fino ai ricchissimi nuovi contratti dello sport americano di Ohtani e Rahm, passando per la prima edizione dell’In-Season Tournament in NBA e la tragica retrocessione del Santos in Brasile.
.Alle preoccupazioni di Sergio Soraci (Agibilità democratica) appena ieri Crovella rispondeva che putroppo è così: chi non ha i soldi non può andare sulle Dolomiti. Se tantomeno può arrivare fino in Himalaya, almeno può restare a casa sua: chi vive a Torino può andare in montagna, chi vive a Messina ha il mare, chi vive a Carrara può scegliere sia il mare sia la montagna. Io vivo a Roma dove ci sono per mia fortuna tante montagne più o meno (in)contaminate: monte Mario monte Sacro monte Verde eccetera. Al mare non ci penso neppure lontanamente: troppo traffico e troppe code, assai peggio che sull’Everest. D’accordo: la povertà esiste, ma non è uno strumento democratico per ridurre l’affollamento in montagna né sulle Dolomiti né in Himalaya né altrove. Se suscita scandalo la folla, a maggior ragione ci dovrebbe scandalizzare la povertà.
Grazie, Alessandro, per il tuo impegno costante!