di Pietro Assereto
Il 30 settembre 2023 è andato in scena a Courmayeur l’evento organizzato da SCARPA con Hervé Barmasse. Davanti a una ricca platea, l’alpinista ha parlato delle sue spedizioni, ma anche di tutela dell’ambiente.
L’evento
Appassionati di alpinismo e giornalisti specializzati si sono riuniti per un evento presso la stazione intermedia della funivia del Monte Bianco, in località Pavillon. È stato organizzato da dal calzaturificio di Asolo per celebrare il rinnovo della partnership con Skyway e la lunga e fruttuosa collaborazione con l’alpinista di fama internazionale, Hervé Barmasse. La partnership tra il calzaturificio e Skyway Monte Bianco porterà a Courmayeur, nei prossimi tre anni, alcuni eventi istituzionali e sportivi del brand veneto. La nuova cordata nata ai piedi del massiccio unisce la tradizione delle calzature made in Italy con l’eccellenza dell’ingegneria di Skyway Monte Bianco. Barmasse e l’azienda italiana, invece, condividono il valore della montagna e il rispetto dell’ambiente alpino e del suo fragile ecosistema.
Di fragilità ambientale ha parlato proprio il famoso alpinista, carismatico narratore in grado di catturare assiduamente l’attenzione dei suoi interlocutori. Durante l’evento ha illustrato il suo legame con l’azienda italiana, paragonandolo a una famiglia: momenti di gioia, duro lavoro, discussioni e divergenze. Con un unico obiettivo: raggiungere l’eccellenza senza compromessi. Ma cosa rende così speciale questa collaborazione? L’alpinista ha svelato il processo di comunicazione tra lui e gli artigiani di SCARPA, mettendo in luce quattro elementi chiave nella costruzione delle calzature da montagna: la leggerezza, la versatilità, la protezione e il comfort. La leggerezza si erge come pilastro principale, dimostrando che anche i dettagli più piccoli sono importanti. In particolare, ha condiviso un episodio memorabile che coinvolge il primo Ribelle, uno scarpone leggero per alpinismo dinamico concepito per medie quote. Nonostante le opinioni contrarie di tutto lo staff aziendale, Barmasse lo ha portato in cima a un 8000, lo Shisha Pangma nel 2017, dimostrando così la sua determinazione.
“Quando si è felici non c’è obiettivo che non si possa raggiungere, non c’è ostacolo che non si possa superare, non c’è sogno che non si possa realizzare”
Hervé Barmasse
L’alpinista ha poi raccontato la bellezza della montagna e l’amore per le sfide in alta quota: “Correndo dei rischi ho compreso il reale valore della vita.” Durante il suo discorso ha rilevato la sua personalità unica, trasmettendo un messaggio di equilibrio tra il dare e il ricevere, nella vita come in montagna. Da qui si è spostato sulla responsabilità, toccando temi legati alla sua esperienza personale e sensibilizzando i presenti rispetto alle tematiche legate alla sostenibilità ambientale: “Oggi l’Everest, la montagna più alta del mondo, è anche una montagna di spazzatura, per via del fenomeno dell’alpinismo di massa. Lassù si trovano km e km di corde in nylon abbandonate, con conseguente accumulo di microplastiche in una misura paragonabile a quella presente negli oceani. Io credo che un altro modo di scalare le montagne sia possibile”.